Ogni volta che Politano rimette la palla indietro, un giocatore di calcio, nel mondo, muore. Schierarlo titolare è un segno di ottusità. Impietoso il confronto tra Belotti e Petagna
MERET. Qui non si tratta, Ilaria, solo di aderire alla Convenzione di Ginevra per non sparare sulla Croce Rossa, come annota perfidamente Max Gallo. Ma anche di non ripetere sempre le stesse cose sul deprimente Napule di Mister Veleno. Ci provo. Detto questo, il giovane Meret è uno dei pochi a salvarsi stasera, nonostante il gol. Almeno due parate e respinte di livello, su Verdi e Belotti – 6,5
Sul tiro di Izzo con annesso rimbalzo sul terreno può poco, per il resto non è che sia stato troppo impegnato, o comunque non al di sopra dei livelli di guardia – 6
DI LORENZO. Più gioca così e più diventa uno dei volti mediocri e grigi di questo declino (copy sempre Max). Non ne ha più: corre a vuoto e costruisce poco o niente, mentre in difesa il suo apporto è prossimo allo zero – 4,5
Meglio che contro la Lazio, ma quello è stato il punto più basso e non conta. Se non altro, sul finale, ha continuato a proporsi in avanti, ma con poca lucidità. Non è che si sia capito tanto con Politano – 5
MAKSIMOVIC. Sbadato e fuori fase: sono già due partite che il l’ex Corazziere Serbo dà vistosi segni di cedimento – 4,5
Su Belotti fatica parecchio. Spesso in ritardo, deve sempre giocare di rincorsa e non è un bello spettacolo – 5
MANOLAS. San Kostas si conquista una meritata sufficienza tenendo a bada l’inafferrabile Gallo (Belotti) – 6
Tiene più botta del collega di reparto sul Gallo torinese, mostra più carattere ma appare comunque in difficoltà e qualcosa la sbaglia – 6
HYSAJ. L’ingrato Izzo, sulla sua fascia, canta felicemente la solitudine pausianiana e segna. Certo la sinistra non è nelle corde dell’onesto faticatore albanese, ma lui non prova mai a scendere. Combina una sola cosa buona, quando aiuta l’Ellenico al 21’ su Belotti – 5
Singo non è proprio facilissimo da marcare e lui spesso se lo perde. Sul gol di Izzo non pervenuto – 5,5
MARIO RUI dal 71’. Marittiello entra con coraggio e voglia di fare, ma la sua spinta è sì generosa ma caotica – 5,5
Entra con maggiore freschezza e con Insigne si intende meglio di quanto faccia Hysaj. Non demerita – 6
DEMME. Dal punto di vista socio-calcistico i tifosi di Mister Veleno sono anche ciechi sostenitori di questo modesto mediano calabro-partenopeo. Il suo acquisto insieme con Lobotka e Petagna (e Politano) è la cifra del ridimensionamento voluto da Dela e Giuntoli. E’ un dato oggettivo. Non c’è paragone con Allan, che Re Carlo ha voluto con sé in terra albionica. Vederlo in campo dall’inizio anche stasera non rassicurava, ma la sua partita è durata solo trenta minuti, in cui non combina granché – 5
Modesto o meno, al momento, là in mezzo, dà più garanzia di chiunque altro – 6
ELMAS dal 29’. Sul taccuino non c’è alcuna notazione degna di menzione del Macedone. Ho la sensazione che questo modulo gattusiano complichi la vita non solo a Fabian ma anche a lui – 5
Perde il tempo più di una volta, troppa enfasi e si porta pure a casa un’ammonizione – 5
BAKAYOKO. L’ultimo arrivato, dopo Demme e Lobotka, è diventato subito titolare ma col tempo si nota sovente per i suoi difetti, lentezza e poca precisione, che soverchiano il pregio dell’interdizione – 5
Appare più volte in difficoltà, con annessa perdita di palloni. Non garantisce grande costruzione di gioco – 5
FABIAN RUIZ dal 71’. Dopo gli incoraggianti inizi ormai lontani, questo modulo oggi lo rende smarrito e fuori posto – 5
A prescindere dal modulo, è la solita sufficienza che indispone – 5
POLITANO. Bisognerebbe entrare nella testa di Mister Veleno, perdipiù confusa a causa della malattia (DeLa dixit), per capire perché ha schierato lui titolare – 4
Ogni volta che Politano rimette la palla indietro, un giocatore di calcio, nel mondo, muore – 5
LOZANO dal 62’. Tra i pochi in forma in questo periodo ed entra dopo un’ora di gioco. Ed è l’unico a fare cross precisi. Lui e Zielinski sono gli unici a tirare in porta, a parte il gol finale del Capitano – 6,5
Lo picchiano duro come sempre. Appare un po’ solo – 6
ZIELINSKI. Predica nel deserto come il Battista. Tre tiri e un colpo di testa purtroppo centrale, infine il meraviglioso assist per l’uno a uno. San Piotr è nettamente il migliore, Ilaria – 7
Mi hai strappato le parole dal taccuino – 6,5
INSIGNE. D’accordo, pareggia con una parabola che non è il solito tiroaggiro ma qualcosa di più dolce e bello, con il piatto aperto. Ma per tutto la partita ancheggia senza concludere nulla. La sufficienza è per il gol – 6
Per quel gol credo che dobbiamo solo rendergli grazie – 6,5
PETAGNA. L’impegno c’è ma il confronto con Belotti è impietoso. Chi fra i due è un vero centravanti, Ilaria? – 5
Lascerei da parte il confronto, perché è imbarazzante anche solo pensarci. Comunque, con uno così là in mezzo o gli servi almeno 30 palle a partita o è perfettamente inutile schierarlo – 4,5
LLORENTE dal 71’. Ohibò, chi si rivede. A quando Milik in panca? – 5,5
Anche a lui di palle ne arrivano pochissime. Quanto a Milik, saperlo a casa a guardare i cantieri è un delitto – 6
GATTUSO. Evita la terza sconfitta consecutiva, chiude malissimo questo orribile 2020 e comincia a dare segni forti di ottusità, come Politano in campo titolare. La stanchezza in questo tour de force pandemico è un alibi fragile. Il Napule non ha un’identità e non ha la testa per stare lassù. Una regressione notevole. C’è un dettaglio, Ilaria, che mi ha lasciato sgomento sin dall’inizio dello storytelling che quasi tutti i media di Napoli gli hanno costruito addosso: com’è possibile che nessuno abbia mai voluto cogliere la differenza tra il suo curriculum da parvenu senza vittorie e quello mostruoso del suo predecessore? – 4
Vorrei una squadra come il Milan, invece mi ritrovo un Napoli che in due giorni ha riavuto una partita da giocare, tre punti in ballo e un punto in più in classifica e scende in campo come se nulla lo toccasse. Una squadra alla frutta. Una delusione grandissima – 4,5
ARBITRO VALERI. Dirige senza procurare patemi – 6