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Petagna, due gol decisivi: è l’attaccante da usare all’occorrenza

Contro il Benevento e ieri alla Sampdoria. Segna un gol ogni 77 minuti. Senza Osimhen, è l’arma tattica che Gattuso usa quando vuole dare peso all’attacco

Petagna, due gol decisivi: è l’attaccante da usare all’occorrenza

Andrea Petagna è l’attaccante da usare all’occorrenza. È il suo ruolo, ci si è calato appieno e Gennaro Gattuso ha capito come e quando mandarlo dentro. Le risposte migliori le ha date da subentrato in campionato, dove ha collezionato 9 presenze ma ha giocato soltanto 233 minuti, praticamente due partite e mezzo. Eppure in questi spezzoni è riuscito a segnare tre gol, di cui due determinanti (Benevento e Sampdoria) e uno utile per statistiche e morale a Crotone. Una media di tutto rispetto, una rete ogni 77′ e quattro punti su cui c’è la sua firma.

Cifre che ricordano quelle che aveva Duvan Zapata all’epoca, delegato (o, se vogliamo, relegato) come lui alle funzioni del comprimario alle spalle di Higuain ma che sapeva benissimo farsi valere quando veniva chiamato in causa. In Europa League Petagna ha avuto più spazio, ha giocato in tutte le occasioni ma ha sommato un’ora di utilizzo in più, senza trovare mai la rete. Una statistica negativa in cui non mancano le sue responsabilità. È stato schierato dall’inizio all’andata contro la Real Sociedad e nelle due sfide col Rijeka, mentre nelle altre gare è subentrato.

La sua posizione, da un punto di vista concettuale, nel Napoli è cambiata in funzione di Victor Osimhen. In origine, doveva essere l’alternativa del nigeriano nel 4-2-3-1 che prevede il riferimento offensivo di una certa fisicità. Con il suo infortunio, invece, è diventato un’arma tattica: dà peso all’attacco che inizialmente è guidato da Mertens, le cui doti tecniche sono di primo ordine ma che deficita quanto a presenza, e consente al belga più libertà d’azione.

Così, quando Gattuso fiuta la necessità di dare un riferimento al reparto avanzato, sa a chi rivolgersi e per il momento Petagna è stato bravo a ottimizzare il tempo che ha avuto a disposizione. Minuti preziosi, che con ogni probabilità gli saranno riconosciuti anche quando Osimhen ultimerà il recupero. Eventualità che in ogni caso non pare immediata.

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