Il direttore del Fatto risponde a un lettore: «Mi piacerebbe che la Juve non giocasse con calciatori promossi a “italiani” con esami truccati.

I tifosi juventini sono arrivati anche sul Fatto quotidiano. I nostri lettori ormai sanno che gli juventini hanno una caratteristica particolare. Come gli appartenenti a una setta, sono dotati di pensiero unico. E come un sol uomo si muovono. In una lettera al Fatto, accusano il direttore Marco Travaglio (juventino) di alimentare il gomblotto anti-bianconero. Perché per lo juventino, si sa, è il mondo intero che ce l’ha con la Juventus, non la Juventus che commette qua e là azioni border line con le leggi e i regolamenti. Ed ecco quindi questa lettera che il Fatto pubblica con la risposta dello juventino Travaglio.
Buonasera Direttore, era già assurdo che sul vostro giornale comparissero articoli che avevano l’unico scopo di scrivere falsità sulla sentenza del giudice sportivo per la partita Juventus-napoli non disputata. Sparare contro la Juventus sembra essere uno sport che riempie di orgoglio. Ora vedo che anche lei si perde nelle stesse falsità. Il Napoli è l’unica società che non ha voluto partecipare a una partita di Serie A a causa di casi di Covid tra i propri giocatori. Dice infatti la sentenza: “non si è trovata nell’impossibilità oggettiva di disputare il predetto incontro avendo invece indirizzato in modo volontario e preordinato la propria condotta nei giorni antecedenti all’incontro nel senso di non disputare lo stesso con palese violazione dei fondamentali principi sui quali si basa l’ordinamento sportivo ovvero la lealtà la correttezza e la probità”. Nelle motivazioni della Corte d’appello: “il fine ultimo dell’ordinamento sportivo è quello di valorizzare il merito sportivo, la lealtà, la probità e il sano agonismo”. Tale principio non risulta essere stato rispettato nel caso di specie. La mancata disputa dell’incontro Juventus-napoli in calendario per il 4.10.2020 non è dipesa da una causa di forza maggiore o addirittura dal factum principis come invocato dalla società S.S.C. Napoli, bensì da una scelta volontaria, se non addirittura preordinata della società.
Gino Cabassi
La risposta di Travaglio;
Caro Gino, da juventino voglio vedere la mia squadra vincere sul campo, possibilmente alla presenza della squadra avversaria. Non a tavolino perché l’altra è bloccata dall’Asl causa Covid. E non con giocatori promossi a “italiani” con esami truccati.