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Venditti: «Di ritorno dal Mundial, Rossi, Tardelli e io giocammo a pallone di notte coi tassisti» (VIDEO)

Su Facebook il video con cui ricorda Pablito: «La sera dopo il Mondiale, il 12 luglio. Eravamo stati da Minà, tornammo a Trastevere con la mia Golf truccata”

Venditti: «Di ritorno dal Mundial, Rossi, Tardelli e io giocammo a pallone di notte coi tassisti» (VIDEO)

Bellissimo il ricordo di Paolo Rossi postato ieri da Antonello Venditti (di cui abbiamo riportato l’articolo sul Paolo Rossi della canzone “Giulio Cesare” che non era il calciatore) sulla sua bacheca Facebook. Il cantautore ha condiviso il video di un suo vecchio concerto in cui ospitò, a sorpresa, il calciatore. Paolo Rossi sale sul palco e confessa che proprio la musica di Venditti gli aveva tenuto compagnia durante i Mondiali del 1982.

«Ero in camera con Antonio Cabrini e avevamo una sola cassetta, quella di Antonello Venditti, Sotto la pioggia. Parlava del presidente Pertini, che tra l’altro ci ha portato tanta fortuna. Per 40 giorni abbiamo ascoltato solo Antonello».

Ed ecco l’aneddoto raccontato da Venditti.

«La notte in cui riportarono la Coppa in Italia, alle tre e mezzo del mattino, eravamo a casa di Minà. Caricai Paolo e Tardelli sulla mia macchia truccatissima, una Golf Gt Turbo, e in 5 minuti passammo dalla via Cassia sopra al Gianicolo diretti a Trastevere, a casa mia. Arrivati lì – non so se Paolo era ubriaco – trovammo dei tassisti che stavano giocando a pallone. Scendemmo dalla macchina e ci mettemmo a giocare con loro. Immaginate i tassisti, la sera dopo il Mondiale, stavano giocando con Rossi e Tardelli e anche con Venditti. La cosa più bella fu che passò uno che consegnava giornali, a bordo di una Opel Omega… mi ricordo ancora la sua faccia. Mentre buttava i giornali ci guardò e ci disse “ma vaffanculo” e se ne andò. La Nazionale unisce tutti. Paolo è stato il primo simbolo italiano, che ha portato l’Italia nel mondo, al di là del tifo di ciascuno di noi. Spero sia sempre così».

Paolo Rossi, giurando che quella sera non era ubriaco, interviene:

«C’è una cosa che accomuna sportivi e grandi artisti come Antonello: che tutti regalano emozioni e lui ce ne ha regalate tante».

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