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Caro Gattuso, dire che le sconfitte sono in fotocopia è un’ammissione di colpa grave

POSTA NAPOLISTA – Le statistiche sui tiri non valgono, perché contano anche i tiri a due all’ora. L’errore di aver messo Insigne al centro del progetto

Caro Gattuso, dire che le sconfitte sono in fotocopia è un’ammissione di colpa grave

Caro Napolista, spero che tu mi dia la possibilità di dire due cose a “Gennarino la sciagura”. Quando ricorri ai numeri significa che stai raschiando il fondo del barile, perché i numeri te li posso rivoltare contro. Cominciamo a mettere in chiaro cosa significa tiro in porta: per essere tale, il pallone deve viaggiare ad almeno 15 metri al secondo. Non considero tali solo le cannonate di CR7, ma che almeno il pallone superi il limite di velocità imposto alle auto nei centri urbani. Per intenderci, i tiri a due all’ora del capitano vanno derubricati ad appoggi al portiere avversario, non possono essere sbandierati come occasioni mancate.

Di buono c’è che almeno hai capito una cosa che ho scritto tempo addietro: le sconfitte sono tutte in fotocopia. Questa è una ammissione di colpa grave: se durante gli allenamenti non poni rimedio agli errori commessi in partita, cosa fai? Pettini le bambole? Il passo successivo è trovare un rimedio ma quando lo capirai, dovrai rassegnare le dimissioni. Mi spiego meglio: il peccato originale è stato mettere al centro del progetto tecnico un calciatore che non ha potenza, non ha velocità e sopra tutto, non sa tirare. Perché i numeri, usati correttamente, questo dicono e poco importa se ogni morte di papa gli riesce un bel goal come contro il Torino: se per buttarla dentro hai bisogno di calciare verso la porta  più di venti volte significa che non sai tirare.

Per essere ancora più chiaro propongo l’esempio di un campione vero, Luis Suarez celebrato dal Napolista in questo articolo. Per risolvere i problemi del Napoli bisogna seguire la strada battuta dall’allenatore precedente (uno che sicuramente conosce il calcio), mettere progressivamente in disparte il capitano e a ruota quelli che da troppo tempo hanno messo radici nello spogliatoio. Fare nomi è inutile, mi riferisco a quelli che erano presenti fin dai tempi di Benitez. Un saluto e un felice 2021.

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