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Il perito legale ha confermato che il medico di Maradona ha falsificato la sua firma per ottenere la sua cartella clinica

Nuovo capitolo controverso delle indagini sulla morte dell’argentino. Ancora da accertare i motivi di questo gesto che potrebbero portare ad un’accusa per falso

Il perito legale ha confermato che il medico di Maradona ha falsificato la sua firma per ottenere la sua cartella clinica

Il 29 novembre scorso, quattro giorni dopo la morte di Diego Armando Maradona, alcuni agenti avevano perquisito l’abitazione del suo medico personale, il neurochirurgo Leopoldo Luque, per accertarne eventuali responsabilità. Scrive Infobae che in un cassetto furono rinvenuti dei fogli su cui era evidente che Luque stesse cercando di imitare la firma di Maradona.

Oggi una perizia calligrafica ha confermato che si trattava di una firma falsa, che è stata utilizzata per accedere ai suoi dati medici privati. C’è un documento del 1° settembre, in cui Maradona avrebbe chiesto alla clinica Olivos di consegnare la sua cartella clinica a Luque, in cui la firma è stata però apposta dallo stesso medico, senza il consenso di Maradona.

Il pool di pubblici ministeri che sta lavorando al caso cercherà di capire se questo documento è stato effettivamente recapitato alla clinica e a quel punto si valuterà se procedere ad un’indagine per falso, sebbene resta da capire quale vantaggio possa aver tratto Luque da quest’azione. Tuttavia, il vero interrogativo che preoccupa la giustizia è un altro: in tutti questi anni quante altre volte la firma sarà stata falsificata?

Intanto, le indagini sulla morte di Maradona sono entrate nel vivo, perché la Procura di San Isidro sta analizzando le conversazioni telefoniche dei medici che lo avevano in cura, su tutti Luque e la psichiatra Agustina Cosachov.

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