Anche i media non sfuggono alla tentazione di andare a cercare errori, anche nel passato, per sobillare la pancia delle tifoserie
![L’antico vizio italiano, sempre di moda, per cui l’arbitro è sempre cornuto L’antico vizio italiano, sempre di moda, per cui l’arbitro è sempre cornuto](https://www.ilnapolista.it/wp-content/uploads/2021/01/conte-maresca.jpg)
Sarà che la maggior parte delle persone naviga a vista se si parla di regolamento. O anche perché comunque l’appassionato, che sia sugli spalti o sul divano, adora immedesimarsi nell’espressione “arbitro cornuto“. Kill the Referee, non a caso, è il titolo inglese di un film-documentario del 2009 che fa vivere le esperienze dei direttori di gara (tra cui anche il nostro Rosetti) in prima persona e che sarebbe utilissimo a scopo didattico. L’Uefa invece ha scelto Man in the Middle come titolo della miniserie degli scorsi mesi sullo stesso argomento, che sa tanto di bersaglio.
Da giorni, gli arbitri sono effettivamente nel mirino, Valeri e Maresca su tutti. La Gazzetta dello Sport oggi ha dedicato una pagina al direttore di gara napoletano, in cui si cerca di giustificare la rabbia di Conte che si è sentito maltrattato, elencando una serie di chiamate controverse sia con l’Inter che in altre gare anche del campionato scorso. Poi un attestato di stima cerchiobottistico: “Sulle sue qualità c’è poco da discutere, tanto che nel 2019-20 lo stesso Rizzoli lo scelse per diverse partite di cartello“. Meno male, ci stavamo quasi convincendo del contrario.
Valeri è stato passato al setaccio prima da diverse testate locali alla notizia della designazione per la Supercoppa Italiana. È scattata subito la caccia al precedente incriminante, che nella carriera di un qualsiasi arbitro contro qualsiasi squadra non è così difficile da rinvenire. In questo senso, ancora La Gazzetta dello Sport nell’edizione online regala uno spunto interessante, sempre legandolo all’Inter. Visto che Valeri, dopo l’ottima direzione in Supercoppa, è stato designato per il derby di Milano di Coppa Italia, ha riproposto un precedente del 7 ottobre 2012, soltanto di otto anni e tre mesi fa. Si cita l’episodio più dubbio di quella direzione (un gol di Montolivo annullato) senza descrivere la situazione, spiegare il regolamento e la decisione corretta, citare un’interpretazione possibile. Però ci sono le dichiarazioni polemiche di Allegri dell’epoca, rispolverate per l’occasione.
Un’iniezione di populismo al sapore di arbitro che non fa il bene del movimento, perché al posto di creare un clima distensivo, incita a giudizi sommari, anacronisticamente critici, spesso senza la competenza adeguata, che suggerirebbe ben altri modi – a maggior ragione – di trattare l’argomento. In questo campo, più che in tanti altri della materia pallonara, conoscenza ed equilibrio sono obbligatori per non cadere in questo giochino. E non sembra neanche un’incredibile pretesa.