Il quotidiano tedesco accusa il Comitato Olimpico Internazionale di essere “intollerante” solo per le beghe politico-economiche: il governo italiano trattato peggio della Bielorussia
Il CIO non ha trattato così nemmeno l’Iran che giustizia gli atleti, o la Bielorussia che li minaccia per questioni politiche, e sta minacciando l’Italia di sanzioni che ha dato alla Russia colpevole del doping di Stato. E’ l’accusa che lancia lo Spiegel, in difesa dell’Italia, coinvolta in una diatriba politica tra governo e Comitato Olimpico Internazionale che potrebbe portare alla partecipazione alle Olimpiadi senza inno e bandiera.
La questione è nota: la figuraccia internazionale sarebbe dovuta alla violazione dell’articolo 27 della Carta Olimpica, mancato rispetto dell’autonomia dopo la riforma dello sport italiano voluta dal Governo.
“Ma in altri casi il Comitato Olimpico Internazionale è più riluttante a minacciare misure così brutali: ci sono voluti mesi prima che il CIO si decidesse a imporre sanzioni contro il regime in Bielorussia , un paese in cui gli atleti sono anche esposti a persecuzioni politiche. E persino contro l’Iran, dove a settembre è stato giustiziato il lottatore Navid Afkari per questioni politiche, l’esclusione olimpica non è mai stata finora all’ordine del giorno. E l’esclusione parziale della Russia dopo lo scandalo doping non è stata affatto una decisione radicale”.
Ma “quando si parla di indipendenza delle associazioni sportive, invece, il CIO diventa intollerante. Per questo motivo allo sport kuwaitiano fu vietato di partecipare ai Giochi di Rio 2016.
Il CIO ha annunciato che il governo italiano dovrebbe “agire immediatamente” e che i preparativi della squadra italiana per i Giochi di Tokyo sono già “seriamente compromessi”. Il 27 gennaio il CIO si riunirà e discuterà le possibili sanzioni.