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Sliding doors – Cosa sarebbe cambiato se il Napoli e Milik si fossero accordati in estate

Il Napoli avrebbe incassato di più, lui sarebbe andato alla Roma, Dzeko alla Juventus e forse non sarebbe mai scoppiato il caso Suarez

Sliding doors – Cosa sarebbe cambiato se il Napoli e Milik si fossero accordati in estate

Alla fine, il Napoli è riuscito a liberarsi di Arkadiusz Milik. Dopo giorni di trattativa col Marsiglia, le squadre hanno raggiunto un accordo su costo del cartellino (8 milioni), bonus (4) e percentuali sulla futura eventuale rivendita (20%). Eppure, il trasferimento poteva saltare a causa delle famose pendenze che intercorrevano tra Milik e il Napoli. Un milione di euro composto dalle multe per l’ammutinamento di 15 mesi fa e quella per aver violato l’accordo sui diritti d’immagine previsti dal suo contratto. Di nuovo. Perché questa cosa si era già verificata a settembre quando il polacco era in procinto di passare alla Roma. Ben due mesi di contatti e mediazioni mandati in fumo per questioni vecchie e di dimensioni modeste rispetto ai volumi di denaro che si sarebbero mossi.

La carriera di Milik è piena di sliding doors, di “cosa sarebbe successo se…: non si fosse infortunato ai legamenti, non si fosse infortunato ai legamenti una seconda volta, il Napoli avesse puntato su di lui e non su Mertens o comunque avesse provato a farli coesistere come fa adesso con Osimhen. Ma soprattutto, cosa sarebbe successo se il Napoli avesse rinunciato prima a quel milione di pendenze, sbloccando quindi il passaggio dell’attaccante alla Roma a settembre.

La prima conseguenza, più logica e immediata, è che gli azzurri avrebbero potuto contare su un incasso decisamente maggiore, perché l’accordo raggiunto con i giallorossi era da 3 milioni per il prestito, 15 per l’obbligo di riscatto e 7 di bonus, per un totale potenziale di 25. Praticamente il doppio di quanto l’ha venduto adesso. Da non sottovalutare nemmeno il fatto che il Napoli abbia corrisposto a Milik altri quattro mesi di ingaggio lordo da 4,6 milioni annui, quindi un terzo di questa cifra.

Quell’operazione peraltro avrebbe potuto incidere in modo sensibile sugli equilibri del campionato e delle finanze sia della Roma, che quei soldi li ha risparmiati, sia su quelli della Juventus. Infatti all’arrivo di Milik in giallorosso, sarebbe corrisposto il passaggio di Dzeko in bianconero per una decina di milioni. Andando a ricostruire gli intrecci delle varie trattative, lo stallo causato dalle pendenze risale tra il 16 e il 17 settembre, quando in Italia l’attenzione per la prima volta veniva dirottata sull’Università di Perugia, dove Luis Suarez sosteneva l’esame di italiano.

Da qualche giorno, almeno dal 14 di quel mese, era chiaro che la Juventus non avrebbe messo sotto contratto il giocatore uruguaiano per una questione burocratica: il passaporto comunitario sarebbe stato ottenuto soltanto dopo il 5 ottobre (a questo si dovevano le principali preoccupazioni del management della Juve), data ultima per consegnare le liste per la fase a gironi della Champions League.

È lecito supporre, allo stesso modo, che quel milione di euro che Milik doveva al Napoli fosse un problema che si era manifestato anche qualche giorno prima. In sostanza, se il Napoli avesse rinunciato subito al credito, la Juventus avrebbe messo sotto contratto Dzeko nel giro di poche ore, quasi sicuramente prima che Suarez sostenesse l’esame incriminato.

Il che non vuol dire – sia chiaro – che si sarebbe ridotto il coinvolgimento dei dirigenti della Juve in questa storia, ma che senz’altro la giustificazione del “non volevamo Suarez, abbiamo preso Morata” avrebbe avuto molto più peso mettendoci il nome di Dzeko anche soltanto per il fattore cronologico. Che peraltro avrebbe fatto risparmiare ai bianconeri l’esborso impegnativo fatto per lo spagnolo da 55 milioni totali, che seppur spalmati in tre bilanci diversi, restano sempre una cifra importante.

I “se” e i “ma” non faranno la storia, ma quante cose avrebbe cambiato un milione di euro regalato. Lo diremmo in genere per la vita di una persona normale, è strano invece pensarlo per il calcio e le sue traiettorie.

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