POSTA NAPOLISTA – Gattuso non va esonerato, sarebbe troppo comodo. Deve finire la stagione. I tifosi che lo hanno invocato, ora tacciono
La stagione è da archiviare come fallimento societario. Gattuso non deve essere cacciato. Gattuso deve traghettare il Napoli fino all’ultima boa della stagione. Perché le sue responsabilità e la sua cieca presunzione non possono essere espiate con un semplice esonero. Sarebbe troppo facile. Avere lo stipendio fino a giugno, regalandogli anche l’alibi del poverocristo che potrà andare a vendersi al prossimo ingaggio. Gattuso quando si tratta di scuse, non ha eguali. Facciamolo arrivare fino alla fine della stagione, salvo dimissioni, così con un fallimento tanto deflagrante al massimo potrà dimensionarsi dove gli compete.
Non deve cacciarlo De Laurentiis autore di questo scempio, che se non fosse per un paio di tweet anonimi e trascurabili, sarebbe di fatto da considerarsi ne più ne meno che un latitante. Il Napoli ad oggi è una società allo sbando, che con questo andamento in campionato rischia di perdere l’unico record di cui il presidente presenza in Europa che vede gli azzurri in campo all’estero dalla stagione 2010-2011. Insomma le responsabilità sono tutte del romano che non sembra avere in animo di passare la mano al proprio cadetto. Il quale a Napoli dal primo anno dell’era De Laurentiis, con varie mansioni, non ha mai espresso qualità e competenze che potessero far pensare a lui per il prosieguo dell’epopea familiare.
In questo marasma spicca anche l’inconsistenza della leadership del capitano Insigne. Il quale è capitano e traghettatore solo con il mare piatto. Ma quando inizia ad esserci qualche fortunale, sparisce in coperta pregando di essere salvato. Del resto la storia tra Insigne e il Napoli è finita da tempo, ma sono come un marito ed una moglie non hanno il coraggio di dirselo, per paura del futuro. Ed allora ci si trascina più nella paura del dopo che per effettiva convinzione. Il tutto dimostrato dalle prestazioni di Insigne con la maglia della Nazionale è molto più felice e gioca scevro da responsabilità e patimenti.
Insigne nella propria mancanza di personalità e fiducia non è certamente il solo. Non c’è un solo uomo di carattere all’interno dello spogliatoio del Napoli. Nessuno in grado di condurre la squadra al di là dei proclami e delle avversità. Anche questa mancanza di leadership è causa della politica aureliana la quale prevedeva solo bravi ragazzi e giocatori caratterialmente abbastanza piatti. E ciò si ripercuote anche sul campo, sia quando c’è da farsi sentire sia quando la barca sta affondando e negli ultimi 14 mesi è successo troppe volte, per essere sempre colpa del predecessore.
Infine i miei preferiti: i tifosi. Asini raglianti per oltre un decennio, in attesa dello scudetto. Incapaci di vedere un progetto efficace e ben avviato, Con prospettive che sono arrivate sino alla soglia del titolo è che ci hanno regalato notti da Champions indimenticabili. Capaci solo di dire GrassieRegginiCicirettiMachach. Silenziosi adesso ben oltre il mutismo. Complici di Gattuso nel disastro attuale, per aver bramato la cacciata di Ancelotti, colpevole del solo fatto di aver rimpiazzato Sarri. Non una parola adesso contro il presidente cui hanno beceramente affibbiato un nomignolo che stranamente non sentiamo più da mesi. Perché? Perché da quando ha fatto realizzato i loro sogni, sta mestamente fallendo.