Il paradosso oggi tanto di moda: si va in Europa e si ridiventa deboli, e così via. La verità è che il ruolo dell’allenatore è cambiato, così come il calcio
Nel calcio a volte si sviluppano dei veri e propri paradossi.
Favoriti da parole d’ordine che si diffondono sulla stampa ed in tv. Ed assumono la veste di verità rivelate. Viene alla mente il paradosso del barbiere (versione popolare e molto conosciuta del paradosso di Bertrand Russel): “In un villaggio vi è un solo barbiere, un uomo con la barba rasata, che rade tutti e solo gli uomini del villaggio che non si radono da soli. Chi rade il barbiere? Se il barbiere si radesse da solo, si cadrebbe in contraddizione perché il barbiere rade soltanto chi non si rade da sé. Se invece il barbiere non si radesse da solo, allora dovrebbe rasarlo il barbiere che però è lui stesso, e quindi si cadrebbe nuovamente in contraddizione”.
Pensate alla idea paradossale seguente: una squadra è forte se e solo se può allenarsi tutti i giorni (tranne la domenica). Per cui una squadra più è forte più spesso gioca, meno si allena più scarsa diventa. Cioè una squadra che è una squadra forte, diventerà scarsa e solo una squadra scarsa può diventare forte.
Ma se poi diventa forte, va in Europa. Dopo di che, per lunghi periodi, non può allenarsi tutti i giorni. Cosicché ridiventa debole ed esce dall’Europa. A quel punto torna ad allenarsi tutti i giorni. Ridiventa forte e torna in Europa….e così via.
Ma la vogliamo smettere con le favolette? Per cui un tecnico può dimostrare il suo valore soltanto se la sua squadra è fuori dal circuito internazionale.
A mio avviso oggi un tecnico di una squadra forte ha un ruolo completamente diverso dal passato. Fortemente integrato e coinvolto nelle scelte societarie. Intanto è a conoscenza a priori che per molti periodi si giocherà ogni tre giorni. Che molti dei suoi calciatori saranno spesso impegnati con le nazionali. E quindi deve essere capace di scegliere (se non imporre) in campagna acquisti, insieme allo staff societario, giocatori già addestrati. Che conoscono i movimenti che lui richiede. Gli schemi che lui adotta.
Si va sempre di più verso un calcio di vertice dove ogni giocatore è una ditta individuale. Che avrà il suo preparatore atletico, il suo massaggiatore, i suoi medici di riferimento… Il tecnico deve fondamentalmente saper scegliere ed assemblare.