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Valentino Rossi: “Non perdonerò mai Marquez per il Mondiale 2015, ci penso ancora”

Si prepara per il ventesimo Mondiale in Motogp. Al Corriere della Sera: “Non sono mai stato uno spericolato. Se corro ancora è perché penso di poter vincere”

Valentino Rossi: “Non perdonerò mai Marquez per il Mondiale 2015, ci penso ancora”

Sepang 2015, Lorenzo che vola avanti, Marquez che tappa Rossi, Rossi che lo affianca in curva, un calcetto e Marquez a terra. Sono passati sei anni, e per Rossi anche il Covid. Marquez ha una spalla distrutta, non si sa ancora quando potrà tornare a correre. Ma il passato, quel passato, resta lì, inchiodato alla memoria di Valentino, intervistato dal Corriere della Sera:

“Mi dispiace moltissimo che non possa correre. Se guarirà, cosa che al momento non sa nessuno, nemmeno lui, tornerà forte come prima. Ma non è stato Marquez l’ avversario più forte che ho incontrato. Impossibile dimenticare. Quello che mi ha fatto non è perdonabile. Quando ripenso a quei giorni ho le stesse sensazioni di allora. E sono passati sei anni. Mi pare difficile che possano cambiare”.

Rossi prepara il suo Mondiale numero 26, il ventesimo in MotoGp. Con una squadra nuova, la Petronas Yamaha.

“Corro perché penso di riuscire a vincerlo. Ma non è un’ ossessione. Sarei contento di fare bene, fare podi, essere protagonista, in lotta. Vincere è una faccenda tosta, perché il livello dei piloti è altissimo. Ho avuto almeno tre opportunità in questi anni, è mancato sempre un pelo, qualche caduta di troppo e spesso abbiamo sofferto tecnicamente”.

Correre a 42 anni e correre a 20. Cosa cambia e cosa resta intatto?

“Non cambia granché. Spingo al massimo evitando di fare sciocchezze. Sempre stato così, cercavo di preservarmi anche a 20 anni. Non sono mai stato un pilota spericolato. È che vorrei confrontarmi sul tema “correre a 40 anni” ma è impossibile: nessuno è rimasto in sella così tanto. Cambiano le priorità. A vent’ anni pensi a correre e poi a correre. Fine. Cosa accade tra una gara e l’ altra non lo ricordi neanche. Adesso è diverso, anche se tra allenamenti, alimentazione da curare, gare e test, le giornate sono identiche a quelle del passato. Però, i pensieri sono anche altri”.

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