A Repubblica: «Parlo a nome di tutti gli over 80 non troppo in salute che si sono rotti le scatole di stare chiusi in casa con addosso la paura di morire».

«Ho 82 anni, sono cardiopatico e senza un rene e ancora non mi fanno il vaccino».
E’ la denuncia di Ricky Albertosi a Repubblica. L’ex portiere della Nazionale dichiara di parlare per i tanti over 80 che ancora non riescono a farsi vaccinare, abbandonati alle norme differenti tra Regione e Regione.
«Devo premettere che sto abbastanza bene e che non chiedo niente di speciale. Però mi sento di parlare a nome di un’intera categoria, quella delle persone non troppo in salute che hanno passato gli ottanta e si sono rotte le scatole di stare chiuse in casa con addosso la paura di morire».
Albertosi racconta di aver interpellato il suo medico di famiglia e di essersi sentito rispondere che
«riceve una fiala di vaccino a settimana, e questa gli basta per 6 persone».
Facendo due conti, a lui toccherà, se va bene, in estate.
«Anche mia suocera Luisa è morta di Covid: aveva 86 anni. Mia moglie è più giovane di me, però ha un enfisema polmonare grave. Niente, dobbiamo portare pazienza ma sta finendo».
E riepiloga i suoi problemi fisici:
«Mi hanno tolto un rene 4 anni fa per colpa di un tumore all’uretere. E ho avuto un infarto che mi ha tenuto un bel po’ in rianimazione, poi mi hanno messo due o tre stent alle coronarie. Ma c’è chi sta aspettando il turno e sta peggio di me».
Si dice stanco
«di promesse che nessuno mantiene. Prima gli anziani, come no, e siamo ancora a 500 morti al giorno».
La cosa che più gli dà fastidio è
«Il fatto che non esista un piano unico per tutta l’Italia: ogni regione fa quello che vuole. Mi risulta che il Lazio abbia già vaccinato quasi tutti gli ultra ottantenni mentre qui, nella civilissima Toscana, stiamo ancora remando alla grande».
Ed aggiunge:
«Ognuno sta giocando il suo campionato personale e intanto la gente muore».