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C’era anche un allenatore italiano tra i pedofili del calcio inglese, ma il nuovo rapporto lo scagiona

La FA aveva bandito a vita Dario Gradi, allenatore storico del Crewe Alexandra, nel 2016, per non aver denunciato gli abusi di un suo collega

C’era anche un allenatore italiano tra i pedofili del calcio inglese, ma il nuovo rapporto lo scagiona

Il rapporto da 700 pagine che i giornali inglesi stanno ancora sviscerando è pieno di cose: nel complesso racconta la storia di mezzo secolo di abusi sessuali ai danni dei ragazzini delle giovanili di molti club inglesi, anche storici. Un bubbone sconvolgente che ha già i suoi colpevoli materiali (allenatori condannati anche a 30 anni di prigione) e morali: la FA, che la stessa inchiesta accusa di non aver fatto niente per proteggere i bambini.

Ma il rapporto, tra le altre cose, scagiona di fatto un tecnico italiano, coinvolto nella vicenda nel 2016: Dario Gradi.

Gradi ha allenato il Crewe Alexandra, una delle otto società più esposte nell’inchiesta, consecutivamente per ventiquattro anni. Nel 2004 è stato inserito nella hall of Fame del calcio inglese, e nel 2011 premiato ai Football League Awards 2011 per “l’eccezionale contributo nella Football League”. Ma nel 2016 è stato bandito “a vita”, accusato di non aver informato altri membri della società della condotta di Eddie Heath, all’epoca allenatore delle giovanili e capo degli osservatori del Chelsea.

Heath, morto nel 1983, lavorò per il Chelsea dal 1968 al 1979 e secondo le testimonianze di 23 giovani molestava e abusava sessualmente dei ragazzi. Un’inchiesta esterna concluse che Gradi fosse a conoscenza delle accuse ma non disse niente. Gradi aveva lavorato anche con Barry Bennell, un altro “orco” condannato per pedofilia a 30 anni di carcere. Insomma, non poteva non sapere.

La FA però ha rifiutato di fornire ulteriori dettagli su Gradi dopo che l’Independent Review in Child Sexual Abuse in Football, il rapporto, non ha trovato prove a carico dell’allenatore italiano.

Polly Handford, direttore legale e della Federcalcio inglese, s’è limitato a dire che “qualcuno è stato rimosso per motivi di salvaguardia, perché quel particolare individuo avrebbe potuto potenzialmente causare danno ai bambini”.

Gradi, che si è ritirato dopo la pubblicazione dell’inchiesta commissionata dal Chelsea nel 2016, ha detto al Times di non essere a conoscenza di essere stato sospeso dalla FA. “Non sapevo che fosse successo. Non so niente di quella situazione”, ha detto. “Non ho altro da dire se non che ho paura. Mi piace lavorare con i bambini e non farei mai nulla per danneggiare i bambini con cui lavoro. Ma è meglio che non dica nient’altro”.

Sheldon, l’autore dell’inchiesta, ha detto che Gradi è stato “vago su alcune cose” durante la sua intervista. Ma anche:

“Ha cercato di aiutare, mi ha dato risposte veritiere. Potrebbe essere stato vago su certe cose, ma nel complesso ho sentito che era sincero. Circolavano molte voci su Dario Gradi eccessivamente vicino ai ragazzi, e la gente si lamentava anche del fatto che Dario Gradi ospitasse dei ragazzi a casa sua. Ma non ci sono prove che Dario Gradi abbia agito in modo inappropriato con nessuno dei ragazzi che sono rimasti a casa sua o con nessuno dei ragazzi con cui stava lavorando”.

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