Juve-Napoli sarebbe stata rinviata sulla base di un accordo privato tra le due società e non di una richiesta scritta alla Lega con reali motivazioni e nei termini stabiliti dallo statuto

Juve-Napoli continua a non giocarsi, ma soprattuto continua a fare discutere. Questa volta la questione è relativa all’ennesimo rinvio decretato due giorni fa dalla Lega che ha spostato la gara al prossimo 7 aprile, sollevando la questione relativa alla partita Roma-Napoli in programma il 21 marzo. La Roma, impegnata in Europa League anche il 18, ritiene che sarebbe stato giusto posticipare anche la loro gara ed ha inviato ieri un’esposto alla Lega in cui ha sollevato le proprie rimostranze, sottolineando, come riporta il Corriere dello Sport, che nel caso del rinvio di Juve-Napoli non sia stato rispettato lo statuto. della Lega che regola la compilazione dei calendari.
Lo statuto stabilisce per le società impegnate nelle competizioni Uefa che «la richiesta (di rinvio, ndr) dev’essere formulata per iscritto almeno 15 giorni prima della data nella quale dovrebbe disputarsi la gara di campionato. E il presidente (della Lega, ndr) dispone con un proprio provvedimento, fissando l’orario di inizio della gara». In questa vicenda invece, secondo quanto sta provando a dimostrare la Roma, non sarebbero stati rispettati i tempi della richiesta. Inoltre non sussistevano ragioni specifiche perché Napoli e Juventus si accordassero per il rinvio, che avrebbe scavalcato la Lega fondandosi sull’intesa tra i due club.
In sostanza, secondo la Roma, la decisione della Lega non avrebbe alcuna motivazione valida, se non quella di favorire il Napoli.