Lo racconta al Telegraph il suo primo allenatore in Italia: “Gli scout impazzivano”. A 12 anni è sbarcato in Italia, la Premier l’ha strappato all’Atalanta per 40 milioni

Amad Diallo è arrivato in Italia “grazie” ai trafficanti di bambini, e poi in Inghilterra per 37 milioni sterline. Un “fenomeno” che segnato il suo primo gol in Premier da predestinato, e che si porta questa etichetta addosso praticamente da sempre. Un talento assoluto per cui tutti i più grandi club italiani si sono fatti la guerra, prima che a spuntarla fosse il Manchester United, strappandolo all’Atalanta. Due squadre – origine e destinazione – a garanzia di qualità.
Il Telegraph ha raccontato la sua storia parlando con Enzo Guerri, presidente del suo primo club italiano, il Boca Barco, un club dilettantistico che si allena a mezz’ora di macchina da Parma, e usa i colori del Boca Juniors.
Il viaggio di Diallo dalla Costa d’Avorio all’Italia è stato oggetto di un’indagine da parte delle autorità italiane sul traffico di bambini, conclusasi di recente.
Guerri racconta che Diallo “è sempre stato un ragazzo molto timido, anche perché, a 12 anni, cambiare continente non deve essere stato facile. Tuttavia, i nostri ragazzi lo hanno accolto benissimo. Non è mai stato lasciato solo”.
“Amad è sempre stato un fenomeno con la palla. È arrivato in Italia nel 2014 a 12 anni, e faceva il fenomeno anche tra i ragazzini di due o tre anni più grandi. Ha iniziato a giocare con la nostra squadra di debuttanti e non appena si è cominciato a parlare di lui in giro Juventus, Roma, Atalanta, Fiorentina, Bologna, Sassuolo, Empoli… tutti lo avrebbero preso a occhi chiusi”.
I provini, dice, erano uno spettacolo. “Lo scout della Roma ha visto Diallo e voleva farlo firmare dopo cinque minuti. Ricordo che quando andò a Vinovo per fare un provino per la Juventus, mi hanno chiamato 15 minuti dopo l’inizio dell’allenamento, per dirmi che lo volevano con loro a tutti i costi”.
Il passaggio alla Juve però è frenato dalla burocrazia, e l’Atalanta si insinua e lo prende. “Durante i provini all’Atalanta lo hanno fatto giocare contro ragazzi di almeno un anno più grandi. E al suo primo anno a Bergamo ha vinto il campionato regionale, da capocannoniere. A fine stagione era già nella categoria superiore, ed è diventato campione d’Italia battendo in finale la Roma, 2-0 ai supplementari, anche grazie ai suoi gol”.
Nonostante la sua rapida ascesa, Diallo è rimasto qualche mese nel limbo dell’Atalanta, col trasferimento allo United pronto ma bloccato da beghe burocratiche. Poi a gennaio è volato via, nonostante Gasperini avesse detto pubblicamente che avrebbe voluto allenarlo almeno fino a giugno.
“Mi sono accorto che è arrivato qui senza entourage, senza nessuno. Da solo. Ha avuto fame di imparare da subito e in allenamento è incredibile”, ha detto Solskjaer. “Sta lavorando molto duramente. Sa di avere molto da imparare. È un talento eccitante”.