Nonostante la on-field review suggerita dal VAR Mazzoleni, Pasqua decide di non assegnare il rigore. Il tocco c’è anche se non molto intenso
Gara di prima fascia per Fabrizio Pasqua, una designazione meritata per l’ottimo momento di forma che stava vivendo il direttore di gara della sezione di Tivoli. La partita non gli sfugge di mano, la direzione è sostanzialmente lineare, ma restano tanti dubbi sul contatto da rigore tra Bakayoko e Theo Hernandez nel finale.
Vede bene in apertura di gara, quando al 3’ Leao arriva a contatto con Ospina. Sembra più il portoghese ad andare a sbattere contro il colombiano che non il contrario, l’intervento del portiere (che ha la peggio nell’impatto) sembra corretto.
Sono giusti i due gialli mostrati ai giocatori del Napoli: prima a Maksimovic per un intervento in ritardo su Tonali, poi a Di Lorenzo per un’entrata in scivolata su Theo Hernandez, piuttosto pericolosa e decisamente al limite tra il cartellino giallo e quello rosso per il piede a martello. Condivisibile la valutazione per l’ammonizione allo spagnolo per il tackle con cui abbatte Osimhen in corsa: la velocità della dinamica e le capriole dell’attaccante potrebbero trarre in inganno, ma anche stavolta è un caso al limite, dove è preferibile propendere per il giallo.
Veniamo ai casi scottanti. La prima sbavatura nella partita di Pasqua è l’ammonizione che incomprensibilmente non attribuisce a Demme, per una scivolata fuori tempo su Hernandez. Il contatto è lieve, ma l’intervento è in ritardo e in corsa e per quanto lo spagnolo cerchi di accentuare la gravità dell’impatto, questo effettivamente c’è stato.
Sul finire della partita, Hernandez corre verso la palla in area di rigore ma viene toccato da Bakayoko. Pasqua ha la visuale parzialmente ostruita (ma la posizione è giusta) e giudica non falloso il contatto. Mazzoleni lo richiama qualche secondo dopo alla on-field review, ma l’impressione che si ha è che il direttore di gara abbia deciso prima ancora di guardare. Vede lo stesso replay due volte da un’inquadratura che non è delle più chiare e conferma rapidamente la sua decisione iniziale, mentre le immagini Sky ne propongono alcune che lasciano meno spazio all’interpretazione: l’impressione è che fosse proprio calcio di rigore, per quanto l’intensità del tocco non fosse elevata.
Nel recupero espulso Rebic per proteste.