FALLI DA DIETRO – Col Sassuolo era vinta perché erano abbondantemente scaduti i minuti di recupero. Poi la sciagurataggine di Baka e Manolas
FALLI DA DIETRO – 25a GIORNATA DEL CAMPIONATO 2020-21
Tempo scaduto. Arbitri e Var.
Per fortuna più non rugge in me il vuoto furore del tifoso deluso.
Ormai non guardo mai le partite senza mettere un paio di gocce di disincanto dietro le orecchie. E a volte anche negli occhi.
Intellettualizzo e razionalizzo, o cerco di farlo, per quello che posso, alla maniera di Max Weber.
Esercizio che Mazzoleni puntualmente mi complica.
Quando cancella la meraviglia del Pibe di Fratta.
Il frame apparirà più o meno dopo mezz’ora. I maligni affermano che è il tempo occorrente per trattarlo.
Ma quel frame lo stesso non chiarisce nulla.
Perché l’immagine è fermata quando Hysaj ha già scoccato il passaggio e il Pibe appare per un tallone fuori la linea rossa.
E poi, non è la spalla del difensore il punto di riferimento del Var?
Insomma tutto poco chiaro.
Ceramisti molto più fluidi e pericolosi.
Vanno in vantaggio una volta.
E il Signorinello Pallido li raggiunge con un gol spettacolare. L’ennesima perla, fatta di tecnica e intelligenza insieme.
Vanno in vantaggio un’altra volta.
Maksi e l’Albanese Isaia, a farlo apposta non ci riuscirebbero.
Ma il Napoli trova l’energia per risvegliarsi.
Grazie anche al Pibe di Fratta.
Dà l’impressione a volte di giocare da solo, il capitano ritrovato.
Gli dà una mano il Signorinello, sempre più ispirato.
Di tanto in tanto Fabian.
Poi nessun altro.
Non l’Amore Nostro che proprio non può, perché non c’è.
Non Politano volenteroso sì, ma inconsistente.
Nessun altro.
Il capitano regala un gol a Di Lorenzo, che gli ricambia il favore concedendogli la possibilità di segnare il rigore del vantaggio.
Non mancano due legni per gli avversari, non manca una occasionissima per il Fenicottero Andaluso, non manca un rigorone grosso così su Politano cancellato dai video dell’orbiterraqueo mondo.
Il conto dei punti persi per errori arbitrali è ormai in doppia cifra.
Siamo ben oltre la casualità statistica.
Ma era vinta.
Perché erano abbondantemente scaduti i minuti di recupero.
Tempo scaduto. Era vinta.
Forse non del tutto meritatamente. Ma era vinta.
Poi a tempo scaduto la sciagurataggine di Baka e Manolas.
Roba che neanche nelle giovanili.
Una vittoria buttata via. Una stagione buttata via.
“Che squadra di merda!”. E il Pibe imbocca il tunnel sbatacchiando un cartone pubblicitario.
Ci vogliono proprio altre due gocce di disincanto.
Arbitri e Var.
Lo Spezia resiste per più di un’ora.
Più che alla sgangherata Vecchia del Vispo Pirlocchio, al signor Sacchi Juan Luca maceratese di Treia.
Frabotta cita Pjanic su Vignali. Potrebbe anche ammazzarlo, l’arbitro non una piega.
Poi, verso la fine, sollievo. Finalmente Morata la mette dentro.
Due minuti di consultazioni al Var per il responso da tutti previsto.
Ma ci vuole un buon quarto d’ora e un lungo trattamento per mostrare per un attimo finalmente il frame.
E per un attimo Bernardeschi pare proprio in fuorigioco.
Per un attimo solo.
Tempo scaduto.
È il 96° e il tempo supplementare è scaduto da tempo.
Ibra ha scelto il flop sanremese per le luci di San Siro.
E i Diavoli sono sotto di un gol.
Rebic mette in mezzo un cross da sinistra diretto verso la testa di Leao. È a questo punto che entra in azione Jens Stryger Larsen.
Salta più che può, e accorgendosi che non basta, allunga un braccio per una vigorosa schiacciata manco fosse Paola Egonu.
È il sedicesimo rigore per i Diavoli.
L’ennesimo rigore che cambia il risultato.
Segue parapiglia.
Gotti va su tutte le furie.
Qualcuno reclama addirittura l’ufficio inchieste sul gesto assurdo del difensore friulano.
I rossoneri, da tempo involuti, da ora in poi penseranno al posto Champions.
I nerazzurri passano dal “Eriksen non può giocare” al “Non poter giocare senza Eriksen”.
Allungano a Parma e si cuciono sulla casacca mezzo scudetto.
Devono guardarsi solo dalla Vecchia ormai.
Ma quello per Lukaku e compagni è calcio minore.
Ho saputo che si è dimesso Zingaretti.
Ora devo solo capire da cosa.