Al Corsera: «è un uomo che malgrado soldi e successo ha tenuto intatta la sua personalità. Totti non è Maradona… la camorra, la vita spericolata»
Il Corriere della Sera intervista Pietro Castellitto candidato a due David di Donatello per il film “I predatori”: migliore regista esordiente e sceneggiatura originale; e soprattutto interprete di Francesco Totti nella serie tv di Sky “Speravo de mori’ prima”.
«Francesco mi ha detto, le pause sono quelle mie».
Racconta i commenti di romanisti e laziali.
«I romanisti hanno ritrovato l’essenza del capitano, per me è anche un modo di stare tranquillo quando cammino per Roma (sorride). I laziali mi hanno detto che per prepararmi al meglio ho dovuto ripetere tre volte la terza media. Alla fine è un uomo che malgrado soldi e successo ha tenuto intatta la sua personalità. Non c’era nulla di scontato, Totti non è Maradona…La camorra, la vita spericolata».
Sulla sua non somiglianza…
«Allora potevano dare la parte a lui, allo stesso Totti. Avevamo pensato al trucco prostetico ma non aveva senso in un contesto dove nessuno lo aveva. E poi avrei avuto sei ore di trucco, diventava un altro lavoro».