Ha saputo approfittare dell’infortunio del messicano, i suoi rivali per gli Europei sono assolutamente alla portata. Il finale di stagione è suo
Dall’inizio della stagione fino allo scorso 13 febbraio, quando la Juventus veniva battuta 1-0 al Maradona, Hirving Lozano era stato senza dubbio il miglior giocatore del Napoli. Indicativo il più immediato dei dati: il messicano aveva segnato 13 reti in tutte le competizioni, che lo rendevano il miglior marcatore della squadra. Era stato lui il deus ex machina nell’inverno complicato dalla contemporanea assenza di Mertens e Osimhen. La gioia di quella vittoria venne in parte ridimensionata dall’infortunio muscolare di Lozano, che peraltro era rimasto in campo praticamente fino al termine della partita, forse anche aggravando il suo problema fisico.
Il Napoli per oltre un mese ha dovuto fare a meno di lui. Sembrava essere auspicabile un impiego misurato prima della sosta di marzo, ma Gattuso ha preferito preservarlo e mandarlo in campo contro la Roma per uno spezzone di partita quando il risultato era già acquisito. La settimana successiva, contro il Crotone, il tecnico ha adottato lo stesso ragionamento per schierarlo dal primo minuto contro la Juventus nel recupero dello Stadium. A Torino Lozano ha prodotto una prova sbiadita, salvata dalla mancata concessione del calcio di rigore per una sua entrata sconsiderata su Chiesa. L’allenatore l’ha sostituito all’inizio della ripresa e quella è l’unica presenza da titolare da quando è rientrato dall’infortunio. Contro Sampdoria, Lazio e Torino ha collezionato altri scampoli di partita, mentre ha saltato l’Inter per squalifica.
Non che le cose siano correlate, ma con la sua assenza è cominciata la striscia positiva. Nelle undici gare in cui sono arrivati i 26 punti, Lozano ha giocato pochissimo. Politano, che l’ha scavalcato nelle gerarchie, e Insigne, che ha raccolto con puntualità le maggiori responsabilità in fase realizzativa, ne hanno attutito la mancanza. Fin troppo, si direbbe, dal momento che l’ex Inter continua ad essere la prima scelta per la fascia destra. D’altronde, il suo contributo si è fatto sempre più significativo, impossibile da non considerare. Ha segnato 12 gol finora di cui 9 in campionato, gli stessi di Lozano.
A cinque partite dal termine della stagione, è difficile che Gattuso si lasci andare a qualche esperimento. Per quanto le qualità del messicano siano indiscutibili, sarà difficile che riesca ad imporsi nel mese che resta da giocare. Il tecnico ha trovato la formula vincente che rende bello ed efficace il Napoli, non è disposto ad abbandonarla in piena corsa alla Champions League. Un aspetto, questo, che potrebbe quantomeno alimentare il sogno di Politano di rientrare nel gruppo a cui Roberto Mancini si affiderà per i prossimi Europei. Considerando che l’Italia si schiera generalmente col 4-3-3, sei giocatori possono dirsi già sicuri della convocazione: Chiesa, Insigne, Berardi sugli esterni; Immobile, Belotti, Kean al centro. Ma restano ancora 2-3 posti da assegnare. Politano corre con Bernardeschi, El Shaarawy, Grifo e Caputo per strappare una convocazione, che per i livelli di rendimento mostrati finora non sarebbe propriamente un’eresia.