Siamo rimasti a bocca aperta davanti alla tv come i giapponesi di fronte a un quadro di Caravaggio. Il calcio italiano è obsoleto
Mamma mia! Solo con tale esclamazione possiamo accostare l’Italia ed il suo calcio alla partita Psg-Bayern Monaco. Stasera, seduti davanti al televisore, sembravamo i giapponesi in fila davanti alle tele del Caravaggio, allibiti, incantati, innamorati e tristi perché l’Europa è almeno dieci anni avanti a noi. Gli occhi non erano più abituati a novanta minuti di apnea, di fraseggio in velocità, di occasioni da goal. Scorreva veloce l’immagine al punto che ci siamo sentiti come quelli che scendono dalla ruota panoramica e salgono sulle montagne russe. Da sopra, dalla carrozza volante, tutto è moscio e controllato, sulle macchine in discesa ripida o a testa in giù la prospettiva ti fa cambiare idea e stato d’animo.
Tuttavia, se l’Inter sta ammazzando il campionato e non è riuscita nemmeno a superare un girone alla portata, non c’è da stupirsi. Se qui ancora passiamo il nostro tempo a titolare e a scrivere di quarantenni e ultratrentenni decisivi e indispensabili non c’è da meravigliarsi. Insomma, l’Italia non si smentisce, vive fuori dalla realtà, non tiene il passo, resta staccata e martoriata dalla verità. Il nostro campionato è il quarto in ordine di importanza, di interesse, di credibilità, di novità. Tutto quello che proviamo ad imporre in termini di stili di gioco, lo abbiamo visto riprodotto all’ennesima potenza. La costruzione da dietro del Psg ha un senso se in tre tocchi sei con Mbappé davanti al portiere. Il gioco prudente del Bayern, ha un senso, se poi alterni le giocate e punisci alla prima mezza occasione. Il made in Italy è passato di moda andato e non siamo nemmeno più capaci di copiare dai più bravi. Mamma mia! Se raccogliessimo un’unica clip tutte le azioni più belle dell’intera Serie A di quest’anno, non saremmo capaci di pareggiare la bellezza di Psg-Bayern Monaco. Mamma mia! Riportateci questo pallone!