Falli da dietro. Cuadrado passerà alla storia per essere l’unico giocatore ad avere un rigore a favore dopo aver sferrato un calcio all’avversario
FALLI DA DIETRO – 37a GIORNATA DEL CAMPIONATO 2020-21
Non è finita.
La penultima si annuncia come la giornata decisiva. E di trepidante apprensione per il fumo di agguati e imboscate.
I Suninter in settimana hanno grigliato asado e temporanei interni malumori, rimandati a dopo, insieme alla spinosa contesa economica con la ambigua proprietà cinese.
Gli ergastolani chiedono al cosiddetto Derby d’Italia i tre punti per arraffare il malloppo d’Europa e salvare una stagione disastrosa e un bilancio in rovina.
Niente pasillo, niente passerella per i campioni d’Italia.
È lo stile Juve, bellezza.
Rizzoli manda Calvanese Giampaolo da Teramo.
Riuscirà il nostro eroe ad azzeccarne una?
Non che non rispetti le istruzioni del designatore.
Il quale gli aveva raccomandato: fumo negli occhi.
Un rigore qua, uno là. Magari una bella espulsione artata per mettere a tacere tutti. E poi, la botta finale.
È che non ci sa fare.
Passano i minuti, la partita sta per finire e quelli devono assolutamente incassare i tre punti. E lui va in apprensione.
A quattro minuti dalla fine l’occasione per il capolavoro.
Cuadrado si aggancia con il piede alle gambe di Perisic in area.
Il colombiano cade.
Ah ecco, finalmente. Calva tira un sospiro di sollievo.
E fischia con tutto il fiato che ha.
Rigore per la Juventus.
“Ma che fischi? Ma vallo a vedere al Var!” gli fa Handa ironizzando.
“Ho visto bene” urla il Calva impettito.
Non ci sa fare.
Così se ne accorgono tutti.
Insomma Cuadrado passerà alla storia per essere l’unico giocatore ad avere un rigore a favore dopo aver sferrato un calcio all’avversario.
E il calcio italiano, già traballante di una stima complicata all’estero, è sommerso dagli sghignazzi di tutto il mondo.
Intanto Rizzoli e Trentalange si trincerano in un roboante silenzio.
Al Franchi il tifoso sospettoso si predispone ad assistere al compimento del piano assassino.
E invece no.
Sarà per smorzare le polemiche per i guai troppo evidenti combinati dal pacchiano arbitro abbruzzese.
Sarà perché gli azzurri scendono in campo con consapevolezza e determinazione.
Ma al Franchi è partita vera.
Gli stilnovisti onorano il campo e se la giocano con grinta e vigore.
Ma reggono solo un tempo.
Nella ripresa il Napoli con la sua qualità superiore, detta legge e chiude la contesa.
E’ la 13° vittoria in trasferta. Mai successo prima.
C’è ancora tanto Osi in questa vittoria.
Che ha deciso di farci impazzire.
Osi non è solamente corsa, fisico e attacco della profondità. Ma anche tanto altro.
Si muove su tutto il fronte d’attacco e trova pochi spazi al centro dove i centrali viola alzano il muro.
Allora lui si sposta. Ora a destra, ora a sinistra.
Sul gol del Signorinello Pallido è è protagonista di un cambio di gioco spaziale, esempio sublime d’istinto abbinato al talento.
Una cosa alla Pirlo, va’.
Quando Pirlo non era ancora il Pirlocchio di oggi.
Media punti quasi da primato con lui in campo.
All’ora di pranzo gli ergastolani sono fuori dall’Europa.
Ma le sorprese non tardano.
Le streghe manco a farlo apposta si buttano via.
E buttano alle ortiche due punti preziosissimi.
All’ultimo istante Simy non perdona e pareggia il gol di Lapadula.
Ora, per andare a giocarsi la salvezza in casa del Toro, Pippo dovrà chiedere al fratellino di battere i granata all’Olimpico nel recupero di martedì.
Il risultato del Vigorito fa esultare i sardi ormai salvi.
Scenderanno a San Siro più sereni, ma non distratti.
L’avevano preparata seriamente la partita, e la tensione accumulata non si può smaltire in due ore.
Sulle spalle dei Diavoli tutto il peso della partita.
Così i Diavoli, reduci dalla goleada al Toro, si schiantano contro il muro eretto dal monumentale Godin.
E fanno rientrare nel giro gli ergastolani ormai spacciati.
Ora si fa dura. Ora l’ultimo treno per l’Europa passa per Bergamo.
O battono la Dea o addio.
Mi sa che in Europa ci va solo il Topone Gigante che ha scelto da tempo.
Non è finita.
Allarme fra i tifosi juventini. Il Toy Boy è in fuga. Fa portare via tutte le auto.
Gli hanno detto che a Torino c’è una squadra che ruba.