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Il 4-1-5 finale è solo l’ultima amara immagine della improvvisazione vissuta con Gattuso

Ci ha affossati. Undici giocatori ad immagine e somiglianza del proprio mister, confusi e sperduti nell’isola che non c’è del gioco gattusiano

Il 4-1-5 finale è solo l’ultima amara immagine della improvvisazione vissuta con Gattuso
foto Hermann

Il Napoli poteva sancire la fine di un’epoca ed invece ha riabilitato i soliti giochini del palazzo.

È riuscito a non andare in Champion’s League perdendo quattro punti in casa, con Cagliari e Verona.

Insomma, nella serata in cui avrebbe dato un senso alla sua stagione, avrebbe buttato fuori i bianconeri dall’Europa che conta e forse lasciati cadere in una crisi più grande del previsto, si è ritrovata smarrita nella paura del suo allenatore, nelle sue incaute scelte, nella sua immaturità e si è messa nei guai da sola.

Si è difeso l’uomo a tutti i costi, quello delle urla, del veleno, capace di lanciare bordate contro la società in diretta televisiva e dunque meritevole di un posto nel cuore della gente.

Ieri Gattuso ci ha affossati

Undici giocatori imbambolati, contratti, intimoriti. Undici giocatori mortificati dal peso della responsabilità. Undici giocatori impauriti come sempre è accaduto nelle partite decisive (finale di Supercoppa, Granada, ). Undici giocatori ad immagine e somiglianza del proprio mister, confusi e sperduti nell’isola che non c’è del gioco gattusiano. Ad immagine e somiglianza del proprio allenatore perché per una buona volta si è capito che chi è stato un feroce mediano, falli e grinta, pluridecorato non è automaticamente capace di trasformare da navigato Pigmalione i suoi atleti.

Il grande equivoco, forse, è tutto qua

Tuttavia, il 4-1-5 finale che fa sobbalzare Compagnoni ed Orsi è solo l’ultima amara immagine della improvvisazione di cui siamo stati vittime in questi diciotto mesi. Meret e Rrhamani sono stati i migliori in campo nella partita in cui bisognava montare il pallottoliere, considerato che Milan e Juventus avrebbero, in un modo ( 19esimo rigore stagionale) o nell’altro ( goleada senza storia nel primo tempo) fatto il loro dovere.

Il tweet finale di De Laurentiis ha solo infervorato ancor più gli ultimi partigiani dell’ex campione del mondo, offesi da cotanta arroganza nel silurare un allenatore provato dalla eliminazione e che comunque ha fatto una rincorsa notevole inutile, visto che ha fallito tutti gli obiettivi, massimi e minimi. Il Napoli poteva sancire la fine di un’epoca ed invece ha determinato il suo ridimensionamento, quello cominciato con la conferma di Gennaro Gattuso lo scorso anno.

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