Via Lepanto, il vinaio, un’affacciata alla genepesca e poi l’Uccelleria flegrea da cui esce con quella coppia di canarini
È appena iniziata la primavera del 1970. A Pasquale restano due anni di lavoro, poi andrà in pensione. Verso le cinque del pomeriggio, faceva quattro passi per via Lepanto, dal vinaio si è fatto spillare due bottiglie di uva fragolina. Don Pasquà assaggiate. Poi un’affacciata alla genepesca. Io ti pago il coroniello, ma tu non è che mi dai una cosa per un’altra? Don Pasquà non vi preoccupate. Allora me lo passo a prendere dopo che torno a casa, mo sto facendo due passi. Don Pasquà a disposizione.
Pasquale si allunga a via Leopardi e si pianta davanti all’Uccelleria flegrea, nel cuore del miglior commercio al minuto di Fuorigrotta. Il concerto degli strepiti e dei cinguettii di tutti quegli uccelli, chi grosso chi colorato chi minuscolo chi nerissimo, rintrona nello spazio angusto del locale e trova sulla strada una via di fuga che attira prima l’orecchio e poi l’occhio del passante. Una bella coppia di canarini? Effettivamente, una bella voliera fuori il terrazzo…come, non cantano? Li sentite o no? Questa è poesia musicale. Ma la covata la fanno? Stiamo in mano al Signore. Bisogna volergli bene, l’acqua, la pulizia, il miglio, il pastone. Quanto vengono? Don Pasquà e che vi siete comprato? Belli so belli, ma mo chi la sente a vostra moglie? Don Pasquà il coroniello. Fatemi sapere. Statevi bene.
Mo ti devo fare pure la fotografia? Con i tuoi nuovi amichetti? Avanti, facciamo la fotografia. No qua in cucina, Ritarè, andiamo fuori il terrazzo, ci sta ancora un po’ di sole. Mettiti qua, così si vede pure il tuo stadio, l’altro amico tuo. Vabbè lo stadio…qua una volta si vedeva lo stadio, poi hanno alzato questo palazzo e da allora me lo hanno tolto lo stadio, da allora si vede solo una fella dei distinti. Sì vabbè Pasquà mo però non ricominciare col piano regolatore, con quello che era l’amico degli amici dell’assessore, ti vuoi fare la fotografia o no? È naturale, facciamo la fotografia a questi bei canarini, ci sta ancora un po’ di sole, ma lo stadio non si vede più. A proposito, Ritarè, l’altro giorno, quando il Napoli ha pareggiato 1-1 col Milan, il gol del Milan lo ha fatto Rivera. Pasquà lo sai che il calcio non mi interessa. Sì vabbè, ma Rivera è Rivera. Ma perché ti dico questo? Perché ho dovuto pensare a una cosa. Tra pochi giorni faranno dieci anni che Rivera venne a giocare qua per la prima volta e fece il suo primo gol al San Paolo. Giocava ancora nell’Alessandria. Immaginati tu. E me lo ricordo sai perché? Perché allora da questo terrazzo ancora si vedeva la curva A.
E vabbuò Pasquà che ci vuoi fare? Così è la vita. Mo fatti fare la fotografia e poi ti lascio con i tuoi nuovi amici. Click.
Ritarè, ho comprato l’uva fragola. Ci vogliamo bere un bicchiere insieme? Ritarè ho comprato pure il coroniello, domani lo faccio con due olive nere. Ce le abbiamo le olive nere? Se no domani le prendo alla ferrovia.
25 aprile 1960, il giorno prima il San Paolo aveva applaudito il gol di un certo Rivera
Una domenica del 57, a Fuorigrotta: “che bello, quando il Napoli giocherà qua e non al Collana”
Pasquale Guadagni ilnapolista © riproduzione riservata