POSTA NAPOLISTA – Le lacrime hanno la loro ragion d’essere, Pechino e quel che conosciamo. E sono preoccupato per domenica
Caro direttore, se preferisci lo anticipo: sono un chiagnazzaro. Però motivo le lacrime. Parto dal 2012, ma sarò sintetico. L’11 agosto di quell’anno ero in viaggio con moglie e figlio (all’epoca ancora non si rifiutava di venire con noi) e mi fermai in sosta a Pisa. Scelsi un ristorante che consentiva di assistere, davanti alla tv, alla sfida di supercoppa Juventus Napoli. Quella di Pandev espulso per la bestemmia in macedone, ma non aggiungo altro. Su questo sito siamo tutti informati dei fatti. Litigai col ristoratore, lasciai l’albergo inviando una pec di protesta e non mi addebitarono il costo della stanza. Ancora oggi mi vergogno perché – lo dico dopo nove anni – costrinsi alla vergogna i miei familiari. Come l’incredibile Hulk, mi trasformai, stracciando gli abiti e feci paura a chiunque provasse a interloquire con me.
Ero commensale nella pizzeria “Napoli nel cuore” a Lusciano, quando Koulibaly salì in cielo e vincemmo 0 a 1 a Torino contro i non colorati, fu un’apoteosi, confesso che piansi di gioia. Questo solo per dirti “io chi è”. Poi perdemmo lo scudetto in un albergo di Firenze, l’arbitro Orsato dopo anni ha ammesso di non aver fischiato il fallo di Pjanic su Rafinha perché “troppo vicino” e davvero mi fermo qui.
Pensavo di sapere tutto su Diego Armando Maradona, ma una fonte non rivelabile, ma molto attendibile, mi ha detto una cosa che non sapevo: il Dio del calcio palleggiava nel tunnel che porta dallo spogliatoio al campo e poi al centro del campo (ricordi la danza a Monaco, conclusasi con una standing ovation dei tifosi “in presenza”?) per incutere timore agli avversari. Che c’entra? C’entra. Con Diego vincemmo perché LUI avrebbe vinto (e infatti vincemmo) contro chiunque. Anche da solo, praticamente. Con LUI due scudetti perché LUI era LUI. Andrea Pirlo, prima della partita con l’Inter, che non commento, ha dichiarato: “Se vinciamo le prossime (e ultime, ndr) siamo in champions”. Ma il Pirlone è informato? Sa che se il Napoli guadagnerà sei punti (e tre li ha già racimolati) andrà in champions a prescindere da tutto il resto? Mi fischiano le orecchie: “Pedersò, ma che vuoi, che stai dicendo, che cosa vuoi affermare”? Ti rispondo bruscamente: ho paura. Abbiamo vinto a Firenze, magari cambiando albergo. Ma che succederà col Verona, nell’ultima di campionato? Non è retorica. Sono in ballo (almeno) 50 milioni di euro. Vi prego, ditemi che sono un chiagnazzaro.