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“Si vive una volta sola”, una perla della tradizione agrodolce della commedia all’italiana

L’ultimo film delaurentiisiano, con la sceneggiatura a tre mani Verdone-Giovanni Veronesi (e la collaborazione di Pasquale Plastino), e con la fotografia di Giovanni Canevari. Su Amazon Prime.

“Si vive una volta sola”, una perla della tradizione agrodolce della commedia all’italiana

È un vero peccato che “Si vive una volta sola” l’ultimo film delaurentiisiano sia uscito solo su Amazon Prime: avrebbe meritato quelle belle platee pre-pandemiche, quelle stesse che arridevano ai Siani ed agli Zalone.

Una vera perla della tradizione agrodolce della commedia all’italiana: con la sceneggiatura a tre mani Verdone-Giovanni Veronesi (e la collaborazione di Pasquale Plastino), e con la fotografia di Giovanni Canevari. Umberto Gastaldi (Carlo Verdone) è un chirurgo d’eccellenza che nel suo ospedale romano lavora con un gruppo d’elite: il suo secondo Corrado Pezzella (Max Tortora), leccaculo e cornuto, la strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta), bella e cornuta, e l’anestesista Amedea Lasalandra (Rocco Papaleo), buono ed ingenuo. I primi tre stressati dalle loro vite tristi – anche il prof Gastaldi ha nella figlia Tina (Mariana Falace), che sogna il Grande Fratello ma per ora mostra il culo in TV, il suo cruccio più grande – si fanno scherzi barbini: ed in questo lasso del film sembra di essere in un remake di “Amici miei-Atto IV” con un Verdone-Sassaroli del nuovo millennio. Poi la notizia che Amedeo ha poco da vivere costringe i tre ad inventarsi una vacanza-penitenza in Puglia per organizzare la confessione all’ignaro moribondo.

Il finale è da deus ex machina menandreo. Verdone è il solito maestro dei tipi italiani del nostro tempo, ben coadiuvato dal rodato Max Tortora e da una Foglietta oramai attrice vera e non più di compendio. Su Rocco Papaleo e sulla sua capacità di passare con la sua bravura a registri attoriali diversi non si aggiunge altro. La verità è che noi italiani siamo i più bravi a fare teatro castigando i nostri mores di moda…

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