IL BESTIARIO DEGLI EUROPEI -Nello settimana dello scontro col Vaticano, non poteva che segnare Chiesa. La confusione di Chiellini
UN PAESE TUTTO CHIESA E FAMIGLIA. Nella settimana dello storico scontro tra Stato italiano e Vaticano sulla legge anti-omofobia era destino che fosse Chiesa a stroncare l’italica sofferenza contro gli austriaci travestiti da Ajax. Lui e il papà pare siano l’unica famiglia ad aver segnato in una fase finale degli Europei – 8
Il SANT’ANTONIO ALBIONICO. Per rimanere sul politico: alti, giusti e preoccupati lai si erano alzati dopo l’uscita di Mario Draghi sul pericolo causa Covid di giocare a Londra. L’incazzatura del premier biondo di Brexit aveva fatto paventare ritorsioni e vendette, fino alla fatale designazione come arbitro di Anthony Taylor da Manchester. Invece. Invece l’impeccabile Taylor ci ha salvato grazie al Var quando l’odiosa cabeza di Arnautovic ha spalancato il baratro davanti ai nostri occhi – 7
LA STATUA IMMOBILE. Fin qui Ciro Immobile da Torre Annunziata ha segnato due gol. Stasera ha preso un incrocio dei pali. Ecco, possiamo dire che sono le sole tre cose che ha fatto. Contro gli austriaci è stato lento, impacciato, spesso in ritardo. Tranne quel tiro da fuori area al 32’ non ne ha azzeccata una. Nonostante la trionfalistica narrazione fatta con Turchia, Svizzera e Galles, era evidente da tempo che abbiamo un problema con il centravanti. Anche perché il Gallo non ha fatto meglio, anzi – 5
ESTETICA SPINAZZOLIANA. L’eleganza va di corsa con la sostanza: Spinazzola è stato ancora una volta il migliore. Un’estetica decisiva, un terzino sinistro che rinverdisce i fasti azzurri di un tempo, su quella fascia. Ed è lui a dare il servizio vincente a Chiesa – 8
SI PASSA CON IL ROSSO. Comunque porta bene vedere rosso. Turchia, Svizzera, Galles e adesso Austria. Anche la prossima sarà di questo colore, una tra Belgio e Portogallo – senza voto
IL FANTASMA DI POLITANO. Palla al piede da destra al centro per tentare invano il tiro col sinistro. Chi ricordava stasera Berardi? – 5
TIRO A GIRO IN TEDESCO. Nella lingua teutonica degli austriaci, tiro a giro si traduce “herumschiessen”. Il nostro capitano è un buon giocatore, capace talvolta di partite straordinarie oppure di prestazioni appena sufficienti come stasera: ha corso tantissimo ma combinato molto poco. I suoi limiti nel saltare l’uomo sono atavici e comunque è lui a mettere nell’area avversaria il pallone che porta al due a zero. Viene il dubbio che a questi livelli a prevalere siano i suoi problemi di testa – 6
PANCHINA D’ORO. Mancini vince la partita con gli ingressi di Chiesa e Pessina, che però erano titolari contro il Galles, la prestazione meno convincente degli azzurri. Il dilemma è arduo – senza voto
L’INCONSCIO DI CHIELLINI. Gli juventini Bonucci e Chiellini incarnano un nazionalismo fastidioso e retorico. Mameli a parte, il secondo ha collezionato due gaffe incredibili sulla questione della genuflussione pro-Floyd. Dapprima ha detto che gli azzurri si sarebbero inginocchiati qualora lo avessero fatto gli austriaci. Mah. In ogni caso, Chiellini avrebbe dovuto sapere che alla nazionale applaudita dal giovane cancelliere Kurz, che governa anche con la destra xenofoba, non fregava nulla del Black Lives Matter. Poi, Chiellini, ha detto che il nazismo si può combattere in altri modi. Ha confuso razzismo e nazismo. Chissà, avrà pensato alle origini austriache di Hitler – 4
LA DISCESA ARDITA. E’ stato al 109’ che il nostro appuntato prediletto alias Di Lorenzo è partito da dietro e nessuno lo ha fermato più, fino al tiro non proprio indimenticabile. E lui, stremato, ha sorriso pure. Grande – 7
SUPPLEMENTARI A SORPRESA. Nessuno aveva previsto 120 minuti per battere l’Austria. Adesso il Grande Dibattito Nazionale cambierà radicalmente o quasi e fino ai quarti si parlerà di fatica, sofferenza, paura, testa, gambe, ecc. ecc. – 3 (al Dibattito)
VIALLI & MANCINI. Dopo la guerra con la malattia, la corsa di Vialli verso Mancini, al secondo gol di Pessina, è stata bella – 10