“Lavoro mirato, senza stress, senza doppie sedute, né in campo, né davanti al video. Quel che serve, quel che basta, quel che è necessario. L’Italia gioca leggera”
Sul Corriere dello Sport, Andrea Santoni scrive della Nazionale italiana. Di Roberto Mancini e della sua diversità rispetto agli altri ct che lo hanno preceduto. Elogia la sua calma in panchina, che appare come “il manifesto della consapevolezza”.
“L’Italia è adesso in mano a uno splendido ipercinquantenne, diciamo così, che l’ha presa in affido seguendo il principio caro a una specifica categoria di allenatori, spesso grandi ex calciatori, come Ancelotti, per dire: «I giocatori devono stare bene». Che in Nazionale si traduce in un lavoro mirato, senza stress, senza doppie sedute, né in campo, né davanti al video. Quel che serve, quel che basta, quel che è necessario. All’interno come all’esterno”.
L’Italia di Mancini gioca leggera.
“Questa Nazionale gioca leggera, come più volte ha richiesto il suo ct. Lo sgomento dell’autunno 2017 sembra non sia mai esistito. Perché questa è l’Italia di Mancini”.