Sul Fatto Quotidiano. In Russia si sono giocati sei match e si rigiocherà il 2 luglio. Il numero di positivi potrebbe essere molto più alto di quello ufficiale
“Uefa, abbiamo un problema, qualcosa nel Gruppo B è andato storto“.
Lo scrive il Fatto. Perché tra le squadre coinvolte si contano due focolai di Covid, con la variante Delta, tra l’altro, quella al momento più aggressiva. Gli stadi interessati sono quelli di San Pietroburgo e Copenaghen, dove i tifosi sono stati ammessi nella misura, rispettivamente, del 50% (32mila) e del 73,5% (28mila).
Il quotidiano riepiloga quanto accaduto.
“Il primo allarme è suonato giovedì, quando le autorità danesi hanno comunicato tre casi di variante Delta (poi saliti a oltre dieci) tra i tifosi che hanno assistito al match del Gruppo B Danimarca-Belgio, giocato a Copenaghen il 17 giugno. Il cluster è scoppiato nella Tribuna B del Parken Stadion, dove avevano trovato posto circa 4 mila persone, tutte invitate a sottoporsi a test molecolare. Ventiquattr’ore prima di Danimarca-Belgio, a San Pietroburgo si era giocato Finlandia-Russia, sempre Gruppo B. Questa partita, stando a quanto comunicato dalle autorità di Helsinki, ha provocato 120 contagi tra i circa 2 mila tifosi che si erano recati in Russia. Il cluster, questa volta, sembra essere scoppiato in un ristorante nei dintorni dello stadio”.
Ma i positivi potrebbero essere molti di più, avverte il quotidiano. Sapendo che la Russia è il Paese europeo con il più alto tasso di incidenza di Covid nelle ultime settimane, infatti, la Finlandia aveva deciso di testare chiunque arrivasse da lì.
“Ma, a quanto pare, a causa dell’ingorgo creatosi al confine, circa 800 persone (invitate dal governo a sottoporsi a test) sono state lasciate andare“.
La Finlandia ha giocato in Russia anche il 21 giugno contro il Belgio (5 giorni dopo aver incontrato la Russia), mentre la Russia ha giocato con la Danimarca a Copenaghen. In Russia si sono giocati sei match.
“Non solo, l’ex Leningrado ha ospitato anche tre partite del Gruppo E tra Polonia, Slovacchia e Svezia e ospiterà un quarto di finale il 2 luglio“.
Intanto la Uefa non si muove di un passo dall’idea di giocare la finale a Wembley, dove avranno accesso 60mila spettatori.
“Non solo, circa 2.500 saranno i cosiddetti invitati “vip” (principalmente sponsor) dell’Uefa che non dovranno osservare la quarantena di 10 giorni (salvo il divieto di muoversi per il Paese e per Londra) obbligatoria per chiunque entri in questi giorni nel Regno Unito. Covid o non Covid, insomma, il torneo è appena entrato nel vivo e difficilmente rallenterà per questo: per l’Uefa ci sono almeno due miliardi (di ricavi) di ragioni”.