L’Italia vince con la sofferenza e con i cambi di Mancini una gara complicata. “Più errori tecnici del solito, circolazione più lenta, qualche azzurro meno ispirato”
La Gazzetta dello Sport commenta la vittoria dell’Italia sull’Austria, valsa il passaggio del turno ad Euro 2020 e l’approdo ai quarti di finale.
“Stavolta non con la bellezza, ma con la sofferenza che poi è una forma più raffinata di bellezza”.
Una partita vinta grazie ai cambi, con il subentro di Chiesa e Pessina. Alcuni dei titolari, infatti, hanno giocato al di sotto delle loro possibilità. Tra questi Insigne, scrive la rosea.
“Partita complicata anche perché la tensione della prima partita dentro o fuori è visibile a occhio nudo: più errori tecnici del solito, circolazione più lenta, qualche azzurro meno ispirato, tipo Berardi, anche perché poco sollecitato. Ma anche Insigne e Verratti sono sotto standard”.
Il quotidiano sportivo continua:
“Sembriamo stanchi. La nostra mediana in particolare. Insigne spento, Immobile non trova più il pallone. Se ne accorge Mancini che prepara i cambi, ma se ne accorge anche l’Austria che esce dal guscio”.
L’Italia ha vinto la partita grazie ai gol dei due subentrati, Chiesa e Pessina.
“Due entrati dalla panchina perché questa Italia è lunga come lo Stivale, dalle Alpi all’Africa. Un altro colpo di tacco di Mancini”.