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Il Telegraph: “Ancelotti decano della superlega degli allenatori, una giostra con tanti soldi e poca anima”

“Non c’è più spazio per il lavoro di lunga durata come Ferguson o Wenger. Si vince o si va a casa, in attesa di un altro giro. È un’elite chiusa”

Il Telegraph: “Ancelotti decano della superlega degli allenatori, una giostra con tanti soldi e poca anima”

La Superlega degli allenatori esiste già. Senza il clamore di quel progetto che ora è finito per tribunali. Un circolo di top-manager, ingaggiati per vincere e basta come in una giostra continua. Che passano tra un grande club all’altro, in una specie di interrail. Assunti e licenziati, continuamente. Un club esclusivo, chiuso, scrive il Telegraph. Di cui Carlo Ancelotti è il decano, il più vincente e “navigato”, scrive ancora il quotidiano inglese.

“È una giostra senz’anima, senza musica né gioia, ma tanti, tanti soldi per chi ha la fortuna di essere coinvolto. Gira, gira, Salta su, salta giù e se non hai un posto, goditi la pausa e la ricchezza che hai accumulato, aspetta un’altra corsa e poi salta a bordo ancora una volta”.

“Non ci sono più dinastie in costruzione. Non ci sono Sir Alex Ferguson o Arsene Wenger che costruiscono e plasmano un club con la forza delle loro personalità e la longevità della loro brillantezza. Ora c’è il lavoro breve, d’urto. I manager sono nominati per vincere trofei e sostituiti non appena falliscono, o sembrano fallire. Le battute d’arresto di una stagione non sono più considerate accettabili. Il dolore a breve termine per il guadagno a lungo termine è un concetto che non ha più peso nei board”.

Lo ha spiegato molto bene Zidane, dando l’addio al Real: “Oggi la vita di un allenatore sulla panchina di un grande club è di due stagioni, poco di più. Perché duri più a lungo, i rapporti umani sono essenziali, sono più importanti del denaro, più importanti della fama, più importanti di tutto. Hanno bisogno di essere nutriti”.

Gli esempi, appunto, sono in continuo aggiornamento: Ancelotti che torna al Real, Allegri alla Juve, il Chelsea che bruciato Lampard per poi andare a vincere con Tuchel. Conte ha appena lasciato l’Inter, ed nel totonomi per il Tottenham come Pochettino. Mourinho si è accasato alla Roma, in attesa di rientrare nell’altro giro.

“Il nocciolo della questione è questo – scrive il Telegraph –  i top club sono intrappolati in un ciclo di ricerca di allenatori che sono stati negli altri top club. Anche se li hai già licenziati, non importa. Si corrono pochi rischi”.

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