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L’Italia soffre e rischia con l’Austria (2-1). La salva Chiesa (come si fa a lasciarlo fuori?)

Vittoria ai supplementari. Si torna sulla terra ma siamo ai quarti. Decidono i due capaci di strappare: Chiesa e Pessina.

L’Italia soffre e rischia con l’Austria (2-1). La salva Chiesa (come si fa a lasciarlo fuori?)
Londra (Inghilterra) 26/06/2021 - Euro 2020 / Italia-Austria / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Federico Chiesa

Italia-Austria 2-1 è la partita che cambia la narrazione degli azzurri a questi Europei. Esce sbiadita l’immagine della squadra spettacolo che diverte e si diverte, che vince con allegria, che travolge gli avversari. Lascia il posto a un match di sofferenza, di ansia e di paura, fino alla fine del secondo tempo supplementare.

La Nazionale di Mancini vede il baratro, trattiene il fiato durante un infinito check al Var che si conclude con l’annullamento del gol di Arnautovic. Poi, Mancini ne cambia quattro e il quarto a entrare è Chiesa. Ed è lui, nel primo tempo supplementare, a risolvere la partita con un gran bel gol. Assist dell’inesauribile Spinazzola – il migliore degli azzurri per distacco – Chiesa rientra e di sinistro al volo segna. Qualche altro minuto e raddoppia Pessina altro subentrato. Chiesa e Pessina tra i pochissimi in questa squadra a produrre accelerazioni. Poi, sofferenza nel finale dopo il 2-1 di Kaljdzic. L’Italia è ai quarti di finale. Affronterà una tra Belgio e Portogallo.

Forse Mancini dovrebbe riflettere sulle scelte per la prossima partita. Non perché ha segnato, ma è francamente inconcepibile l’esclusione di Chiesa dai titolari di questa squadra. Chiesa deve giocare. È uno dei pochissimi a saper strappare. Scelga il ct dove farlo giocare, probabilmente a destra visto che ritiene Insigne un intoccabile. È stato un bagno di realtà per l’Italia. Forse male non ci fa. Si sta coi piedi per terra. Si prende consapevolezza della nostra reale forza. Anche perché, non dimentichiamolo, l’Austria è una formazione modesta. Con qualche valida individualità ma certamente non all’altezza dei nostri.

L’Italia di Mancini ha comunque compiuto il proprio dovere. È entrata tra le prime otto d’Europa, laddove la portò anche Conte nel 2016. Quell’Italia affrontò squadre più forti, è vero. Ma il risultato finale è quello che conta. Adesso gli azzurri potranno giocare con più leggerezza. Questa sera il nervosismo si è fatto sentire. L’Italia ammirata nelle prime tre partite, si è vista solo a sprazzi nel primo tempo. Immobile ha colpito un palo vicinissimo all’incrocio. Nella ripresa, l’Italia si è dissolta. Mancini rifletterà, capirà che dovrà giocare chi ne ha.

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