«I miei genitori volevano che iniziassi la mia carriera in Francia, per avere una formazione francese. Era un altro Paese, un’altra cultura»

Può un campione di caratura mondiale rifiutare il Real Madrid e decidere di restare in Francia per questioni “culturali”? In un’epoca in cui le bandiere non esistono più Kylian Mbappé si candida a bandiera nazionale. O almeno questo è il senso della sua ultima intervista, a ‘L’Obs’, che tutti i media spagnoli hanno ripreso per la motivazione del “no” al Madrid quando aveva 14 anni.
“I miei genitori – spiegato l’attaccante del Psg – volevano che iniziassi la mia carriera in Francia, per avere una formazione francese… per il calcio, anche per continuare la mia formazione. Andare in Spagna, anche con Zidane, era un altro paese, un’altra cultura…”.
Mbappé, essendo alla vigilia degli Europei, ha calcato la mano con l’orgoglio d’essere francese: “Sono nato in Francia, sono cresciuto in Francia, la Francia mi ha dato tutto. E cerco di restituirglielo, ogni volta che gioco in nazionale. Penso che il mio amore per la Francia non è più da dimostrare. Gioco per la Francia. Sono sempre stato educato con questa forma di riconoscimento per la Francia, perché la Francia fa cose per le persone, e a me, la mia famiglia, ha dato molto. Dovremmo essere orgogliosi del nostro paese, gli americani sono orgogliosi di essere americani, perché i francesi non sono orgogliosi del loro paese?”