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Quando Goretzka disse: “Non c’è calcio per i fascisti”

Repubblica celebra l’uomo che ha salvato la Germania contro l’Ungheria. Protestò contro l’estrema destra di Afd, «non è un’alternativa ma una vergogna»

Quando Goretzka disse: “Non c’è calcio per i fascisti”

Goretzka. L’uomo che ha salvato la Germania dal naufragio calcistico ma anche politico. Perché tale sarebbe stato considerata la sconfitta contro l’Ungheria di Orban più che del nostro Rossi. Ci ha pensato Goretzka a sei minuti dalla fine, l’uomo che incredibilmente Löw ha tenuto ancora una volta in panchina.

La Germania la salva Leon Goretzka, origini polacche, uno che viene da Bochum, dove il papà lavorava alla Opel e molto tempo prima arrivavano immigrati nelle miniere di carbone. Un ragazzo impegnato nel sociale (ha raccolto fondi per le fasce deboli durante la pandemia) e che prima dell’Europeo ha posato con la bandiera “Non c’è calcio per i fascisti”, protestando contro l’estrema destra di Afd, «non è un’alternativa ma una vergogna per la Germania». L’uomo giusto per risolvere questa partita densa di tante cose e di polemica. (…) Ma che tormento e che paura.

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