Il commento di Romagnoli: “Lo insegna la storia: non puntare sul 10, scegli il 3. Al giocatore simbolo fai tirare il primo, non sovraccaricarlo”
L’Europeo di Mbappè non finisce con il rigore fallito che ha eliminato la Francia dall’Europeo, scrive Gabriele Romagnoli su Repubblica. La verità è che non è mai cominciato.
“Quattro partite, nessun gol, un assist per caso (è Benzema ad aggiustare un passaggio imperfetto), un bel colpo di tacco in un’azione che altri rendono decisiva. Stop. Nell’ultima apparizione ha sbagliato 5 cross su 5; vinto 2 duelli su 8; mai innestato la marcia in più. Eppure la fatalità sulla quale ci concentriamo è l’errore di per sé minore, quello dal dischetto”.
Un errore in cui parte della responsabilità è di Deschamps. E’ lui che ha deciso chi dovesse tirare e in quale ordine.
“Tocca al ct indicare l’uomo del tiro pesante. E la storia insegna: non puntare sul 10, scegli il 3. Al giocatore simbolo fai tirare il primo, fagli aprire la strada. Non sovraccaricarlo. Non se l’è sentita Falcao. Ancora ne parlano con lo psicoterapeuta Baggio e Van Basten. All’ultimo manda un terzino, uno che tira una volta ogni 90 minuti, un irregolare, senza statistiche né destino. Si vince con Grosso. La Francia poteva salvarla Kimpembe (che ha azzeccato il quarto rigore): invertendo l’ordine dei fattori, talvolta il prodotto cambia”.