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Rifkin’s Festival, l’ultimo film di Allen dedicato al suo cruccio amorevole: l’Europa

In questo film Allen disegna le vite di questo scorcio di inizio di Terzo Millennio ancora non influenzato dal Coronavirus, ma già con il fiato corto

Rifkin’s Festival, l’ultimo film di Allen dedicato al suo cruccio amorevole: l’Europa

Per colpa delle zone dai colori cangianti ci eravamo persi “Rifkin’s Festival” l’ennesimo film che Woody Allen ha dedicato all’Europa che è un suo cruccio amorevole. Questa volta Allen il film l’ha scritto e diretto ma non lo ha interpretato lasciando come protagonista uno dei suoi caratteristi preferiti Wallace Shawn che interpreta Mort Rifkin uno scrittore newyorchese in crisi creativa e con la moglie Sue (Gina Gerhon), che titolare di un’agenzia artistica deve seguire al Festival di San Sebastiàn dove cura gli interessi non solo artistici dell’affascinante regista francese Philippe (Louis Garrel).

In un settembre ancora carico di un’estate primaverile Mort viene sballottato dal lavoro della moglie tra cocktails, premi e prime visioni dove Philippe per la sua giovane carica vitale fa da protagonista con il suo cinema commerciale travestito da cinema d’essai. Mort invece insegue il suo romanzo che a suo dire lo farà entrare nell’Olimpo dei grandi della letteratura ed avendo insegnato Cinema all’Università ha punti di riferimento più alti in Fellini, Buñuel e Pasolini.

La crisi latente del suo matrimonio gli provoca dolori asintomatici che lo portano a farsi visitare solo per ansia da un dottore basco Jò Rojas che è in realtà una cardiologa più giovane della moglie in cui Mort intravede una relazione alternativa per l’apertura della giovane professionista al cinema artistico ed a Parigi e New York. Il Festival darà i responsi della vita di ognuno ed i sogni-incubi notturni di Mort influenzeranno il suo futuro.

In questo film Allen disegna le vite di questo scorcio di inizio di Terzo Millennio ancora non influenzato dal Coronavirus, ma già con il fiato corto. Che la vita sia solo sogno ed i film siano solo prodotti onirici di sedute dallo psicoanalista di turno?

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