C’è di nuovo un Borg a Wimbledon: il “piccolo” Leo è la fotocopia del papà
Ha passato il primo turno del torneo Junior attirando l'attenzione dei media. Il Guardian: "vestito Fila, lo stesso rovescio a due mani del padre. E' impressionante"

68 persone sugli spalti del campo nove, un lunedì. C’è di nuovo un Borg a Wimbledon. Esattamente 41 anni dopo che Björn Borg ha vinto l’ultimo dei suoi cinque titoli all’All England Club, suo figlio Leo, anni 18, vince al suo debutto nel torneo Junior. Attirando per ovvie ragioni un bel po’ di curiosità, anche mediatica.
“Vestito dalla testa ai piedi del marchio di abbigliamento sportivo italiano Fila proprio come suo padre – scrive il Guardian – ha mostrato un rovescio a due mani stranamente simile a quello del padre“.
Di prammatica le dichiarazioni del post-match, per dribblare attenzioni che i suoi avversari non hanno.
“Essere a Wimbledon è sempre speciale. Papà ha giocato qui così tante volte. È molto speciale uscire e sentire che forse un giorno ci arriverò, proprio come mio padre. Naturalmente abbiamo parlato prima della partita e mi ha detto buona fortuna. Roba normale. Mi ha detto di divertirmi, è sempre speciale giocare a Wimbledon”.
Al momento, baby-Borg è numero 2.090 al mondo e in carriera ha guadagnato la miseria di 4.686 dollari. Ma, continua il Guardian, “ha cominciato ad allenarsi seriamente solo a 14 anni, quando è passato dal calcio al tennis. Ci sono ampi margini di miglioramento”.
In passato sua madre, Patricia, ha ammesso di essere preoccupata che Leo sia costantemente paragonato a suo padre, mentre Björn ha usato la frase “fardello” nel descrivere il cognome Borg.