Al sito Uefa: «Ci vogliamo tutti bene, questo grande entusiasmo l’ha portato il mister. Dobbiamo dargli grande merito. Siamo quasi come fratelli».
Federico Chiesa ha rilasciato un’intervista al sito della Uefa prima della semifinale contro la Spagna.
Prima coppia padre e figlio a segnare agli Europei. Quanto ti ha reso orgoglioso?
«E’ stata una sensazione fantastica quella di portare il nome della mia famiglia così in alto a livello calcistico europeo e mondiale. Sono orgoglioso di essere figlio di mio padre e mia madre. Questo mi fa capire quanto è stato grande mio padre».
Ti ha detto qualcosa tuo padre dopo quel gol?
«L’ho sentito la sera, era felicissimo per il gol, ma soprattutto per il passaggio del turno. Lui purtroppo non era riuscito ad andare oltre gli ottavi anche in Coppa del Mondo con la nazionale. Era veramente felice».
Quella partita contro l’Austria. Tanta sofferenza di squadra, poi cambi decisivi con gol dalla panchina. Quanta forza vi ha dato in vista della sfida con il Belgio?
«E’ stata una gioia immensa. Entrare a Wembley per giocare una partita così importante per il proprio paese e poi segnare e dare il via alla vittoria, è stata un’emozione ancora più grande. Penso che sia il sogno che abbiamo tutti da piccoli quando iniziamo a giocare a calcio: giocare in nazionale, partecipare a questi tornei e fare anche gol».
La partita con il Belgio. Da spettatore è stata un vero spettacolo…
«Abbiamo fatto una grande partita, ma questo è merito del lavoro svolto dal mister in questi ultimi due anni, dell’idea di calcio che ha portato, dell’entusiasmo che ha portato. Ora stanno arrivando anche i risultati».
Cosa vi ha detto Mancini quando eravate tutti in circolo alla fine?
«E’ la forza del nostro gruppo. Ci vogliamo tutti bene, questo grande entusiasmo l’ha portato il mister. Dobbiamo dargli grande merito, ha riportato la nazionale a grandi livelli. Siamo quasi come fratelli. Ci ha detto di fare un passo alla volta».
Mancini e Vialli nello staff. Ti danno consigli da ex attaccanti?
«Arrivano consigli importanti per tutti. Dal portiere ai difensori, a tutti. Tutti sono partecipi e riceviamo consigli ogni giorno in allenamento su come affrontare la partita perché il mister, Vialli e gli altri membri dello staff sono stati campioni in passato e quindi ognuno ci dà consigli. Questo è stato fondamentale per le nostre grandi prestazioni negli ultimi due anni».
Unica nota negativa, l’infortunio di Spinazzola
«Mi dispiace tantissimo per Spina davvero. Stava facendo un grandissimo europeo. Un giocatore fondamentale per noi. Siamo davvero come fratelli e perderne uno non è bello, in senso metaforico. Gli auguro il meglio, è un grande giocatore e ci mancherà in queste partite, ma adesso deve solo pensare a recuperare. Noi cercheremo di portargli qualcosa di grande per regalargli una grande gioia».
Adesso arriva la Spagna a Wembley, che partita ti aspetti?
«Contro la Spagna sarà una partita difficilissima. Tengono tanto la palla. Come vogliamo fare noi. Sarà una gara dura, ma come quelle che abbiamo affrontato fino ad adesso».
Stile di gioco e mentalità piuttosto simile?
«Loro hanno un diverso modulo. Giocano il 4-3-3, noi siamo più dinamici in campo con spostamenti di ruolo sia in fase di attacco che in fase difensiva. Non è che ci ispiriamo alla Spagna, ma abbiamo quasi le stesse ideologie di gioco: tenere la palla, pressing alto offensivo, cercare di dominare l’avversario. Ovvio che gli sviluppi in campo sono diversi. La Spagna lo fa da più anni, ma il nostro possesso palla lo utilizziamo per finalizzare, per avere più palle gol, essere più offensivi e dominare».
Poi tutto più facile per un attaccante con quel centrocampo alle spalle…
«Abbiamo un centrocampo fantastico. E’ bello per un attaccante avere questo centrocampo perché la palla arriva sempre con i tempi giusti e bisogna essere solo concentrati quando arriva».
Affronterai il compagno di squadra Morata. L’hai già sentito?
«Ci siamo sentiti, e ci siamo fatti i complimenti per i gol. Ci saluteremo, gli voglio bene. E’ stato uno dei giocatori che mi ha aiutato ad inserirmi al meglio quando sono arrivato alla Juve. Sarà bello incontrarlo in questa semifinale».
E intanto il sogno continua…
«Già giocare un torneo così importante per la nazionale è un sogno che si realizza. Poi tutto quello che sta succedendo è qualcosa in più. Ovvio che lo sogni e lo speri. Vuoi sempre giocare ai massimi livelli e questo è il livello più alto di competizione. E’ un altro sogno che si avvera. Però dobbiamo restare concentrati e lucidi sulla partita».