Contro la Spagna toccherà ancora a lui perché Belotti è acciaccato. Ciro ha l’occasione di scacciare i fantasmi. Le qualità ci sono. L’involuzione è psicologica
“L’Italia del pressing, del fraseggio corto e veloce, delle ripartenze e dei cambi di gioco, che ha stupito l’Europa e conquistato la corona della più bella del reame, ha un solo cruccio: il centravanti“.
Lo scrive Alessandro Bocci sul Corriere della Sera. Un problema che esiste da anni e al quale nemmeno Mancini è riuscito a trovare una soluzione. Né Belotti né Immobile riescono a diventare titolari definitivamente.
“Una specie di maledizione che pesa sulla squadra“.
Su Immobile:
“Una volta lontano dall’Olimpico, il teatro di casa, si è di nuovo smarrito, ha perso certezze e acuito i difetti che fanno arrabbiare Mancini. Un’involuzione improvvisa e preoccupante. Ciro sbaglia i controlli, perde i contrasti, non lega il gioco. Un corpo estraneo. Contro la Spagna toccherà ancora a lui perché Belotti è acciaccato. Finora il Gallo ha giocato una sola partita da titolare, contro il Galles ed è entrato altre tre volte per un totale di 151 minuti senza una vera occasione da gol. Le difficoltà del compagno di stanza contro il Belgio avrebbero forse rilanciato la sua candidatura ma sabato, nell’allenamento riservato ai rincalzi, Belotti ha accusato un fastidio muscolare e ieri ha lavorato in palestra. Così toccherà ancora al laziale. Raspadori, in tribuna contro il Belgio, sarà promosso in panchina. Ciro ha l’occasione di scacciare i fantasmi. Le qualità ci sono. Non ha vinto la Scarpa d’oro per caso nel 2020. L’involuzione è più psicologica che tecnica“.