Ventura non gli aveva trovato posto nella sua Nazionale decadente. Mancini lo ha messo al centro. quando soffre lui soffre tutta la squadra
Il Corriere della Sera dedica un pezzo a Jorginho. Lo firma Alessandro Bocci.
“E’ il brasiliano a cui vogliamo più bene in questi giorni caldi e gioiosi e non solo perché ha scelto l’Italia facendo arrabbiare Tite, il c.t. della Seleçao, ma anche per quello che alla Nazionale riesce a dare. È semplicemente insostituibile. La mente, ma a volte anche il braccio. E infatti Mancini gli ha fatto saltare appena un quarto d’ora in 6 partite, contro il Galles, che non era decisiva”.
Bocci ripercorre la carriera calcistica di Jorginho, cosa lo ha reso Sarri nel Napoli e come Mancini lo abbia messo al centro del progetto. Ed elogia la sua capacità di regista del gruppo.
“È il regista, il direttore dell’orchestra azzurra, ma anche l’allenatore in campo. Fa girare il pallone e guida i movimenti, anche senza palla, dei compagni, tanto che in squadra c’è chi lo ha soprannominato il vigile urbano”.
Scrive:
“Jorginho è la coscienza dell’Italia pallonara. Un brasiliano atipico, chiuso e concreto. In campo si vede poco, ma si sente tanto. Quando soffre lui soffre tutta la squadra. È il miglior play maker del torneo, ma forse del Continente e se l’Italia riuscirà a vincere l’Europeo, magari potrebbe portarsi a casa il prossimo Pallone d’Oro”.
E’ un centrocampista essenziale
“preciso e lucido, formidabile nei movimenti senza palla. Ma la sua qualità migliore è saper leggere lo sviluppo dell’azione in anticipo. Il suo Europeo è stato sontuoso. Solo con la Spagna è andato in difficoltà, ma si è riscattato tirando con freddezza e maestria l’ultimo rigore, il più pesante e difficile”.
La sua storia è una favola da raccontare ai bambini e a chi intende cominciare a giocare a calcio.
“Jorginho è il simbolo del riscatto italiano. Ventura non gli aveva trovato posto nella sua Nazionale decadente, salvo usarlo come carta della disperazione contro la Svezia a Milano. Mancini invece lo ha messo sin da subito al centro del progetto, accanto a Verratti. Manca l’ultima fatica, lui è pronto”.