Su Repubblica: sembrava impossibile farcela, invece l’Italia è un gatto immortale che vede i fanali del camion sulla statale ma riesce a scansarsi
“Eppure sembrava impossibile. Ci sono notti che cominciano al contrario, e poi è così difficile raddrizzarle. Sono bastoni pieni di nodi”.
Scrive così, su Repubblica, Maurizio Crosetti, nel commentare la finale di Euro 2020 tra Italia e Inghilterra.
“Una partita fangosa che manda gli azzurri in svantaggio dopo due minuti scarsi, peggio di così non si può”.
Un brutto primo tempo.
“Il primo tempo è una pena. Solo un guizzo di Chiesa, campione intermittente ma prezioso, esprime qualcosa di azzurro. Il resto è un girare a vuoto, scollegati e stanchi. Abbiamo un centravanti pietroso in mezzo all’area, e Mancini lo toglierà dopo una cinquantina di minuti per la mossa che aveva in mente da giorni, il cosiddetto “falso nove”: è come creare uno spazio senza riferimenti per l’avversario che infatti comincia a patire, non sapendo come marcare Insigne e come tamponare le altre falle che creano attaccanti d’occasione, non di ruolo”.
Crosetti si sofferma su Mancini:
“Un lenzuolo. Quando leva Immobile gli deve gridare di sbrigarsi, perché il centravanti è lento persino nel momento di uscire. Eppure l’Italia è una specie di gatto immortale, vede i fanali del camion sulla statale ma riesce a scansarsi”.
Una menzione anche per la follia dei tifosi inglesi a Wembley.
“Poco prima c’erano stati tifosi barbari, capaci di sputare sul nostro tricolore facendolo a brandelli, poi si sono menati con i poliziotti perché pretendevano di entrare senza biglietto. Un parapiglia che ha tenuto fuori da Wembley anche alcuni parenti dei nostri giocatori, poi tutto si è ricomposto e ha trovato forma, uno scivolo di partita fino ai supplementari e ai rigori, di nuovo, come in semifinale”.
Il bastone pieno di nodi viene raddrizzato da Donnarumma,
“un ragazzo con la barba, mani grandi, mani senza fine”.