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Dotto sulle telecronache tv: per sottolineare una festa non c’è bisogno di tornare a Neanderthal

Sul CorSport definisce la scelta tra Rai e Sky “penosa”. In assenza di un pensiero non devi per forza vuotare il sacco della retorica più bolsa”  

Dotto sulle telecronache tv: per sottolineare una festa non c’è bisogno di tornare a Neanderthal

Sul Corriere dello Sport, Giancarlo Dotto scrive del “disastro delle telecronache” della finale di Euro 2020. Critica entrambi i commenti a Italia-Inghilterra, sia quello della Rai che quello di Sky, accanendosi in particolare su Caressa.

La scelta è stata penosa. Se farsi strapazzare in Rai dall’euforia logorroica della seconda voce, Dio non ce ne voglia, femminile, o farsi macellare i timpani da Sky dalla prima voce maschile, pure lei protesa a guadagnarsi il suo strapuntino nella scelta del mito. Che invece era solo la scena del delitto. Delle nostre membrane e delle nostre cartilagini offese a morte dall’energumeno, cui nessuno riesce a spiegare con parole semplici che per sottolineare una festa non c’è bisogno di ritornare a Neanderthal. E che, in assenza di un pensiero, non devi per forza vuotare il sacco della retorica più bolsa. Un assedio beduino. Gli italiani volevano essere liberi di festeggiare, a modo loro, al riparo dalle sue urla. Anche qui il cammino è segnato. Il ‘nuovo’ avanza. I telecronisti del domani: i tatticoinomani sapienti. Decine di cloni accomunati dalla libidine di somigliarsi, nell’uso della lingua che usano e nella perversione della spiegazione tattica”.

 

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