Lo racconta la Sueddeutsche: sono truffatori della speranza, alcune vittime restano bloccate all’estero perché non hanno nemmeno i soldi per tornare indietro

Un altro scandalo procuratori. Solo che questa volta si tratta di procuratori falsi. Truffatori, che adescano calciatori giovani e non nella rete, si fanno pagare per organizzare provini e ingaggi, e poi spariscono. E’ un sistema ormai consolidato, un business delle frodi internazionale, con vittime da Inghilterra, Russia e Senegal. Lo racconta la Sueddeutsche Zeitung.
L’Associazione tedesca dei calciatori (VdV) conferma al quotidiano tedesco che moltissimi giocatori tedeschi ricevono regolarmente richieste, è un problema noto. “È incredibilmente difficile raggiungere queste persone”, afferma Raymond Beaard di Fifpro, l’associazione mondiale dei giocatori.
Ci sono agenti che falsificano la loro identità, o ci sono quelli che incitano i loro stessi clienti a frodare. In Bundesliga famoso il caso di Silas Wamangituka dello Stoccarda, vero nome Silas Katompa Mvumpa, con identità ed età falsificate. Si è dichiarato vittima del suo agente, ed è stato sospeso.
Molti calciatori vengono privati delle loro speranze all’inizio della carriera. Ci sono diversi modi in cui i truffatori agiscono, spiega Beaard. Alcuni agganciano i calciatori direttamente dopo una partita, altri usano i social network. Si pubblicizzano con i loro contatti, promettono allenamenti di prova, persino contratti. Ma prima chiedono soldi, a volte come una sorta di deposito, a volte per coprire le spese di viaggio. Da 50 euro a diverse migliaia di euro. E poi scompaiono. Alcune famiglie consumano i loro risparmi, vendono l’auto per finanziare la svolta della carriera.
“I falsi agenti si concentrano su persone che stanno cercando disperatamente di migliorare la loro situazione”, dice Beaard, compresi calciatori molto giovani. I truffatori approfittano dell’insicurezza, è una truffa basata sulla disperazione e sulla speranza. In casi estremi, le persone colpite rimangono bloccate all’estero e non possono tornare a casa perché non possono permettersi il volo di ritorno o si vergognano del loro fallimento.
La digitalizzazione della ricerca dei club facilita i truffatori. Su LinkedIn, i giocatori si offrono ai consulenti, dice Beaard. Ma non sono solo i giocatori a essere colpiti, anche i veri consulenti dei giocatori sono vittime. Thomas Buanec, per esempio, un procuratore che lavora principalmente in Francia e Belgio (uno dei suoi clienti è il campione del mondo francese Adil Rami). Ci sono persone che fingono di essere lui. Usano il suo nome e le sue foto per apparire credibili. Un account Instagram che pubblica regolarmente sue foto ha più di 9.000 follower. Ha denunciato alla polizia, ha anche contattato Instagram, ma senza successo. Ci sono diversi account che usano la sua identità. “Se andassi dalla polizia ogni volta che vedo qualcuno usare la mia foto, passerei più tempo nella stazione di polizia che nel mio ufficio”, dice.