Bandini ricorda la sua frase di sei anni fa: “Chi non è nato in Italia, anche se ha parenti, non merita di giocare in Nazionale”. È stato bravo a cambiare idea
Sei anni fa, quando Roberto Mancini era ancora alla guida dell’Inter, disse:
“Penso che un giocatore italiano meriti di giocare in nazionale. Chi non è nato in Italia, anche se ha parenti, non lo merita, credo. È la mia opinione”.
Il ct della Nazionale guidata da Jorginho (e con Emerson a sinistra e Toloi a subentrare) era contrario agli oriundi. Glielo rinfaccia bonariamente Nicky Bandini sul Guardian: “L’Italia può ritenersi fortunata ad avere un manager che sa cambiare idea”.
Bandini poi elogia il lavoro dell’ex centrocampista del Napoli. “La presenza metronomica di Jorginho è stata una costante per l’Italia, il ritmo costante dei suoi passaggi ha stabilito un ritmo con cui i compagni di squadra intorno a lui possono prosperare. I suoi sforzi non sono sempre accattivanti esteticamente. Fino al rigore con la Spagna, potrebbe non esserci stato un suo momento caratteristico da ricordare in questo torneo. Eppure, in Italia è partita la nomination al Pallone d’Oro”. Evidentemente Bandini legge il Napolista.
“Jorginho è l’ennesimo simbolo della trasformazione di questa Italia dopo la catastrofica incapacità a qualificarsi per la Coppa del Mondo nel 2018. Quello che sappiamo è che questa Italia non sarebbe la stessa senza Jorginho“.