Su La Stampa i dati. Alla Campania la maglia nera del disastro della Dad. Il 64% dei ragazzi privi di competenze in italiano. In matematica la percentuale sale al 73%
Se c’era bisogno di una conferma del fatto che la didattica a distanza ha reso i ragazzi italiani più ignoranti, è arrivata dall’analisi dei risultati Invalsi. Le prove Invalsi vengono sostenute in seconda e quinta elementare, in terza media e in terza superiore. Riguardano l’italiano, la matematica e l’Inglese.
I risultati, oggi sui quotidiani, sono evidentemente drammatici. La Stampa li spiega molto bene, sottolineando soprattutto le difficoltà degli studenti provenienti dalle fasce economiche più disagiate e i problemi del Sud, con Puglia e Campania in forte difficoltà, soprattutto alle superiori: sono le due Regioni che hanno tenuto a casa più a lungo i loro studenti.
Tanto che la presidente dell’Invalsi Anna Maria Ajello ha avvertito che
«una responsabilità politica c’è, perché nei fatti Campania e Puglia sono state chiuse a lungo. C’è stata una svalutazione della scuola, considerata non granché».
I risultati migliori sono quelli della primaria, dove, non a caso, si sono tenute più lezioni in presenza.
Il responsabile dell’Area Prove Invalsi Roberto Ricci, commenta i dati:
«Al termine del quinto anno per l’Italiano dai primi dati sembra che vi siano anche dei lievi miglioramenti. Per la matematica si nota il fenomeno contrario, con una leggera regressione dei risultati. Stabili i risultati di inglese, con l’ipotesi che le famiglie possano essere intervenute per sopperire la mancanza di didattica in presenza».
A partire dalle medie, invece, si registra un crollo del rendimento, soprattutto in matematica e in italiano. In italiano si sono persi 4 punti rispetto al 2019. Solo nella provincia di Trento i risultati sono aumentati rispetto al 2018.
“Complessivamente, le competenze si sono abbassate, passando dal 34% di non sufficienti del 2018-19 al 39% del 2021”.
In matematica il calo è ancora più evidente.
“Non raggiungono risultati adeguati il 45% degli studenti (6 punti in più rispetto al 2019). Le perdite sono distribuite su tutti gli alunni – bravi e meno bravi – e in tutte le aree del Paese. Cali importanti anche in regioni come Liguria e Toscana mentre in Calabria la percentuale di studenti con una preparazione inadeguata arriva al 60% Va meglio, invece, in inglese”.
Alle superiori il vero tracollo.
“In italiano si perdono nove punti. Sono il 44% gli studenti con una preparazione inadeguata (erano il 35% nel 2019). In matematica sono più di uno su due, il 51%, nove punti in più rispetto al 2019. Anche alle superiori il calo di preparazione in inglese è meno evidente”.
Al Sud la situazione è peggiore che nel resto del Paese.
“In molte regioni del Mezzogiorno oltre la metà degli studenti al termine delle superiori non raggiunge nemmeno la soglia minima di competenze in italiano (Campania 64%, Calabria 64%, Puglia 59%, Sicilia 57%, Sardegna 53%, Abruzzo 50%). In matematica situazione ancora più critica: Campania 73%, Calabria e Sicilia 70%, Puglia 69%, Sardegna 63%, Abruzzo 61%, Basilicata 59%, Lazio 56%, Umbria 52%, Marche 51%)”.