Meret è l’unico a non aver sperimentato l’effetto che fa. Avere davanti un fenomeno come Donnarumma azzera o quasi la speranza di un posto da titolare
“I predestinati e i redenti ecco gli eroi di Wembley”. E’ il titolo della pagina che Repubblica dedica ai profili dei calciatori della Nazionale di Mancini. La firma Matteo Pinci. Poche note per caratterizzare ognuno degli artefici della vittoria di ieri ad Euro 2020. Ci soffermiamo sui “napoletani”: Meret, Di Lorenzo e Insigne.
Il giovane portiere friulano del Napoli è stato
“l’unico a non aver sperimentato l’effetto che fa. Avere davanti un fenomeno come Donnarumma azzera o quasi la speranza di un futuro da titolare. Ma lo dicevano anche a Toldo, quando c’era Buffon. Poi…”.
Di Lorenzo rappresenta “l’elogio della fatica”.
“L’elogio della fatica, a forza di passi indietro: da centravanti a centrale di difesa. Dalla Serie C a disoccupato. Poi ha iniziato ad andare di fretta: in due anni da terzino, Matera, Empoli, Napoli. E l’Europa”.
E poi c’è Lorenzo Insigne.
“Nell’epica degli Europei, il colpo più identitario è quello con cui incanta da anni il San Paolo. Ossessione e liberazione, giubilo e maledizione. Il più “dieci” dei dieci italiani, l’unico a cui è vietato indossarlo”.