Sul CorSera. L’Italia dovrà riconquistare il pallone a centrocampo. Insigne sarà marcato da un terzino, per arrivare a incidere dovrà saltarlo
“La Spagna è un avversario più fastidioso della stessa Inghilterra. Gli inglesi sono una squadra bellissima, ma disabituati ad avversari tipo Italia, molto veloci e aggressivi. Amano tenere il campo, hanno trovato tutte squadre che si sono chiuse. La Spagna è leggera, fugge via, non ha tante idee ma è insistente. È lenta in difesa perché non è abituata a difendersi. Il suo catenaccio è tenere la palla”.
Lo scrive Mario Sconcerti sul Corriere della Sera, ricordando che, in 5 partite, la squadra di Luis Enrique ha avuto il pallone per il 70% del tempo contro la nostra media di possesso palla del 55%.
“Sono due cifre che spiegano molto. Se tieni così tanto il pallone vuol dire che giochi piano, cerchi passaggi facili. È la vecchia scuola catalana di cui Luis Enrique fa parte, tenere palla e aspettare il momento per andare in verticale“.
Il palleggio inizia dal portiere. Il giocatore che tocca più palloni è uno dei due difensori centrali, Laporte, che ha una media di 108 passaggi a partita.
“Laporte passa all’altro difensore centrale, poi agli esterni bassi, e poi si ricomincia. È lui che dà la palla a Busquets in una breve linea retta per cominciare finalmente il gioco. Questa lunga danza zuccherosa apre qualche volte gli avversari , ma ha un limite: disabitua alle risposte. La Spagna non sa difendersi, finora quando ha vinto, ha dovuto vincere due volte. È sempre stata rimontata”.
Per batterla, scrive Sconcerti, bisogna giocare intensamente a centrocampo.
“Riconquistare il pallone a metà campo nella tela dei loro scambi e andare verso la porta con tre passaggi svelti. È più difficile la prima della seconda fase. Gli spagnoli senza palla non hanno pensieri. Se gliela togli spesso, cadono su se stessi. Se riesci poi a prendere gioco e a muoverlo di prima è come perdessero gravità. Il punto è che togliere il pallone alla Spagna non è facile“.
Sarà determinante la capacità di Barella di disinnescare Pedri. E Emerson e Di Lorenzo dovranno rimanere molto larghi per fronteggiare le ali spagnoli, che giocano larghissime. E Insigne?
“Dovrà dribblare invece Insigne. Spinazzola arrivava sempre sul fondo e lo spingeva al centro. Oggi Insigne partirà dal suo ruolo naturale, sarà quindi marcato da un terzino. Per arrivare a incidere dovrà saltarlo. È una differenza importante. Ma vinceremo comunque”.