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Sul tuffo di Sterling il giornalismo inglese smette di essere anglosassone

Solo il Telegraph affronta il tema del rigore decisivo. Con sobrietà però, sotto traccia. E si stupisce che i danesi non abbiano protestato

Sul tuffo di Sterling il giornalismo inglese smette di essere anglosassone

Il rigore dell’Inghilterra che li ha portati in finale. E’ un caso quasi forense. Ed è un caso per tutti, ovviamente, tranne che per gli inglesi. Sui quotidiani la polemica sul “favore” arbitrale ovviamente non c’è. C’è invece l’analisi sobria dei fatti. La fa il Telegraph, elencando tutto ciò che non va in quel rigore, tranne la cosa principale: il fallo da rigore non c’è, o non è proprio evidentissimo, ecco. E’ un rigore all’italiana. Ma per gli inglesi questo non è un problema. Il Telegraph scrive che “Sterling è accusato di essersi tuffato”. Il Daily Mail, che normalmente sulle baruffe arbitrali ci sguazza, scrive e titola che sono i “tifosi avversari” ad accusare l’Inghilterra di “furto”.

“Le riprese televisive hanno rivelato che qualcuno tra il pubblico ha puntato una penna laser verde in faccia a Schmeichel prima che Kane si facesse avanti per tirare il rigore. Non è chiaro in questa fase se Schmeichel fosse a conoscenza o se il laser lo abbia colpito in qualche modo, ma è stata una scena sgradevole che ha attirato la condanna dei tifosi dell’Inghilterra sui social media”.

E poi “c’era una seconda palla in campo quando Sterling ha cominciato l’azione” che ha portato al rigore. “Gli arbitri di solito interrompono il gioco se ci sono due palle in campo, sebbene possano usare la discrezione e ignorare la cosa se la palla non interferisce con il gioco. Tuttavia, in questa occasione la palla vagante si trovava nelle vicinanze di Sterling e dei difensori della Danimarca e si potrebbe dire che effettivamente causava una distrazione”.

In un’azione seguente – aggiungiamo noi – con due palloni in campo l’arbitro ha sospeso il gioco. Nell’azione del rigore no.

Il Telegraph segnala anche una “particolarità”: nessun giocatore danese ha protestato o ha cercato di attirare l’attenzione dell’arbitro Danny Makkelie”.

Il punto è che quelli sono danesi, fanno così. Ci fossero stati gli italiani avrebbero fatto fuoco e fiamme, per poi magari ritrovarsi oggetto della “morale” dei giornali inglesi, come nel caso della pantomima (ormai celebre) di Immobile.

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