E’ caos nei dati regionali in tutta Italia. Nelle due regioni i docenti risultano tutti vaccinati. Figliuolo non si fida e chiede una ricognizione entro il 20 agosto
Il Corriere della Sera dedica un’ampia pagina ai numeri forniti dalle Regioni circa i vaccinati del comparto scuola. Parla di uno strano caso che riguarda la Campania ed il Friuli Venezia Giulia.
“C’è una verità incontrovertibile che non sfugge al commissario Francesco Figliuolo e al governo: i dati dei vaccinati (e per riflesso dei non vaccinati) del comparto scuola diffusi finora non sono attendibili“.
Ogni settimana, spiega il quotidiano, la struttura commissariale diffonde un report in cui è annotata la platea dei vaccinabili nella scuola e, di conseguenza, per differenza, quella di chi ancora non si è vaccinato. L’ultimo report risale al 7 agosto. In esso, le persone ancora da vaccinare risultavano 217.870. Il 2 luglio scorso, però, i non vaccinati erano 216.221. In 37 giorni, dunque, il numero di non vaccinati, invece che ridursi, è aumentato di 1600 persone. Come è possibile? Il Corriere scrive:
“Un paradosso senza motivazioni plausibili. Un ginepraio di banche dati, di scarsa trasparenza, di Regioni che a pensar male contabilizzano solo quelli che vaccinano altrimenti non si comprende come in Campania e in Friuli Venezia-Giulia non ci sia neanche un addetto della scuola non vaccinato. Zero. E in Sicilia invece ci siano quasi 60 mila no-vax, il 42,6% della platea. Nella provincia di Bolzano sono introvabili quasi 8 mila addetti e in Liguria siano spariti dai radar in oltre 10.800, cioè il 37,3%”.
Preso atto di questa stranezza, il generale Figliuolo ha chiesto alle Regioni di effettuare entro il 20 agosto una ricognizione attendibile di quanti siano effettivamente da vaccinare, di quanti non siano vaccinabili per patologie
concomitanti, di quanti siano guariti dal Covid e abbiano ricevuto, come dispone il ministero della Salute, solo una
dose invece di due.
“Fonti regionali, interpellate, ammettono il caos”.
Il quotidiano continua spiegando quanto l’elenco degli insegnanti a disposizione del ministero della Pubblica Istruzione sia in realtà parziale: non registra ad esempio gli insegnanti delle scuole paritarie private né i precari assoldati dai presidi con la messa a disposizione e neppure gli addetti assunti per mensa e pulizia dalle ditte cooperative, che spesso non hanno un contratto o hanno partita Iva.
Non solo, c’è anche il rischio della doppia registrazione, perché molti insegnanti si sono prenotati sulle piattaforme regionali come docenti ma poi si sono vaccinati per fasce di età, è quindi possibile che, in realtà, gli ancora non immunizzati siano meno di quanti ne registri il report di Figliuolo.
“Al momento il 14,87% è privo di copertura, da quanto la struttura commissariale è in grado di appurare. Un dato epidemiologico che a poche settimane dalla ripresa della didattica spaventa gli scienziati visto l’alto indice di trasmissibilità della Delta. Ecco il motivo per cui il governo sta spingendo per le corsie preferenziali per la fascia 12-19 anni negli hub”.