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L’ennesima rinascita di Felipe Scolari che sta risollevando il Gremio

A 73 anni, il ct del Brasile campione nel 2002 e del Portogallo vicecampione d’Europa è ancora su una panchina e lotta (con successo) per evitare la retrocessione

L’ennesima rinascita di Felipe Scolari che sta risollevando il Gremio
Dopo la settimana di Coppe internazionali, con il Brasile che ha portato tre squadre su quattro alle semifinali di Copa Libertadores (previste per l’ultima decade di settembre e nelle quali i campioni in carica del Palmeiras affronteranno l’Atletico Mineiro mentre il Flamengo dovrà giocare contro la “cenerentola” Barcelona Sporting Club di Guayaquil, che ha eliminato la Fluminense) e altre due in quelle di Copa Sudamericana (dove l’Athletico Paranaense se la vedrà con gli uruguaiani del Peñarol e il Red-Bull Bragantino affronterà il Club Libertad di Asuncion, che a sua volta ha estromesso il Santos), si è tenuta, tra sabato e martedì notte, la 17.esima rodada del Brasileirão, turno caratterizzato da tanti pareggi, soprattutto tra le squadre di alta classifica.

Pareggia la capolista Atletico Mineiro, 1-1 a Rio de Janeiro con la Fluminense (che nella giornata di venerdì, a seguito dell’eliminazione dalla Copa Libertadores, per mano dei meno quotati ecuadoregni del Barcelona SC Guayaquil, nonchè delle quattro sconfitte consecutive rimediate in campionato, ha deciso di esonerare l’allenatore Roger Machado…), interrompendo così la propria striscia di vittorie consecutive, che si ferma a nove senza pertanto riuscire a fissare il nuovo record, e mancando la possibilità di allungare sulle inseguitrici (in caso di vittoria si sarebbe portato ad un considerevole +8 in classifica). Pareggiano 1-1 anche il Flamengo (che privo di Bruno Henrique, De Arrascaeta, Isla e Willian Arão, non va il pari contro il Cearà) e il Fortaleza, fermato dalla Juventude, mentre va ancora peggio al Palmeiras del pur bravo tecnico portoghese Abel Ferreira (assente in panchina per squalifica) che, perdendo 0-2 in casa con la matricola Cuiabà (nonostante i 31 tiri totali, il 66% di possesso palla, un gol annullato per fuorigioco millimetrico, tredici calci d’angolo a favore e i ben quattro cambi effettuati al primo della ripresa…), rimedia la terza sconfitta consecutiva in campionato e viene raggiunto al secondo posto proprio dal Fortaleza. Uniche squadre del “gruppo di testa” ad ottenere i tre punti sono state il Red-Bull Bragantino, che ha superato 2-0 in trasferta l’America Mineiro, e il Corinthians (0-1 a Coritiba con l’Athletico Paraenense) che, approfittando anche del divertente e pirotecnico pareggio per 2-2 tra Santos e Internacional, ha raggiunto il sesto posto in classifica.

In un turno che si potrebbe definire interlocutorio, gli unici “sussulti” sono pervenuti dalla parte bassa della classifica, dove, oltre al pareggio della Chapecoense ancora a secco di vittorie (1-1 in trasferta con l’Atletico Goianense), si registrano le vittorie del San Paolo, giunto alla terza vittoria consecutiva sul campo dello Sport di Recife (0-1), tornato a sua volta in piena zona retrocessione e, soprattutto, del Gremio che, dopo aver vinto il recupero con il Cuiabà, supera anche il Bahia (2-0) e, fedele al suo soprannome di “Imortal” (perché capace di realizzare imprese, vincendo partite e trofei, quando tutte le speranze sembravano ormai perse), sta risalendo da una situazione di classifica che, fino a qualche settimana fa, appariva irrimediabilmente compromessa e si sta rimettendo pian piano in carreggiata per scongiurare quella che sarebbe la terza retrocessione in B della storia del club gaucho.

Protagonista assoluto della “rinascita” del Gremio è sicuramente l’allenatore Luiz Felipe Scolari, tornato, per la quarta volta in carriera, sulla panchina dei tricolor di Porto Alegre lo scorso luglio, quando è subentrato in corsa ereditando una squadra penultima in classifica con appena due punti in otto gare disputate, zero vittorie e sei sconfitte. Sotto la sua guida, invece, il Gremio ha ottenuto quattro vittorie, due pareggi e due sconfitte (più una vittoria e una sconfitta in Copa Sudamericana e due vittorie in Copa do Brasil, dove è approdato ai quarti di finale).
L’esperto allenatore brasiliano (73 anni a novembre, di cui 39 trascorsi in panchina) è tornato a misurarsi nel Brasileirão, dopo la breve esperienza dello scorso anno in Serie B sulla panchina del Cruziero (esperienza durata poco più di tre mesi e fortemente condizionata in negativo della crisi economica che attraversa il club di Belo Horizonte…) e a distanza di due anni dalla sua ultima esperienza in massima serie alla guida del Palmeiras, società con la quale nel 2018 ha vinto il campionato, bissando così il titolo di campione del Brasile già conquistato nel 1996, proprio con il Gremio, club con cui, tra l’altro, l’anno precedente aveva conseguito la vittoria in Copa Libertadores (trofeo vinto nuovamente da Scolari quattro anni dopo anche col Palmeiras). Ma i due campionati brasiliani e le due Cope Libertadores conquistati con Gremio e Palmeiras sono soltanto alcuni dei tantissimi titoli vinti dall’attuale tecnico degli “Imortal”, nella cui bacheca, insieme ad una miriade di titoli “minori” (tra cui tre campionati gaucho sempre col Gremio…), figurano anche quattro Cope do Brasil (di cui una col Gremio e due col Palmeiras), tre campionati cinesi e una Champion’s League asiatica vinti alla guida del Guangzhou Evergrande (da gennaio ribattezzato Guangzhou Zuqiu Julebu in virtù della nuova regola che vieta alle società calcistiche cinesi di assumere nomi di marchi commerciali), un campionato uzbeko e, ciliegina sulla torta, il titolo di campione del mondo conquistato ai Mondiali di Giappone e Corea del 2002 alla guida della Seleção (nazionale che annoverava, tra gli altri, campioni del calibro di Ronaldo, Rivaldo, Ronaldinho, Cafù e Roberto Carlos!). Inoltre “Felipão” ha allenato anche la Nazionale portoghese alla cui guida, in sei anni, ha raggiunto la finale agli Europei del 2004 (dove fu sconfitto dalla sorprendente Grecia di Otto Rehhagel…) e le semifinali sia ai Mondiali del 2006 in Germania che ai successivi campionati Europei del 2008.
Ma la carriera di Scolari è stata caratterizzata anche da alcuni clamorosi insuccessi; su tutti si ricordano la breve esperienza alla guida del Chelsea di Roman Abramovic, dove approdò nell’estate 2008 tra grandissime aspettative e invece venne esonerato dopo circa cinque mesi, nonché il “tragico” (per i brasiliani) Mondiale del 2014, che vedeva la Nazionale verdeoro nella duplice veste di “padrona di casa” nonché di favorita indiscussa alla vittoria finale, vittoria che invece è miseramente naufragata nella famigerata semifinale di Belo Horizonte (ricordata in patria come “Mineirazo”) con la Germania, nella quale il Brasile venne sconfitto con un umiliante 7-1 (per la cronaca gli uomini di Scolari furono battuti in seguito anche nella finale per il terzo posto per 3-0 dall’Olanda di Louis Van Gaal).

Tantissimi successi ma, come visto, anche rovinose cadute per l’allenatore cui sono affidate le speranze del Gremio di conquistare la permanenza in massima serie: dovesse riuscirci Scolari meriterebbe veramente una statua in quel di Porto Alegre!

Ma adesso in Brasile è già tempo di tornare in campo, visto che tra giovedì e venerdì sono in programma le gare di andata dei quarti di Copa do Brasil, nei quali l’Athletico Paranaense sfiderà il Santos, il Gremio di Scolari affronterà il Flamengo, il San Paolo se la vedrà con il Fortaleza mentre venerdì notte andrà in scena la “replica” tra Fluminense-Atletico Mineiro, a soli tre giorni di distanza dalla gara di campionato.

E’ proprio vero, in Brasile, tra campionato nazionale, campionati statali, Copa do BrasilCopa LibertadoresCopa Sudamericana e impegni vari della Seleção, il futebol non si ferma praticamente mai. Basti pensare, ad esempio, che quest’anno, tra fine giugno e inizi agosto, il Brasileirão, si è sovrapposto prima alle gare della Copa America (con la Nazionale brasiliana che è arrivata in finale, dove poi è stata battuta dall’Argentina di Messi) e a seguire a quelle delle Olimpiadi di Tokio (e anche qui la selezione verdeoro è arrivata fino in fondo, conquistando la medaglia d’oro), senza contare che, in qualche occasione, addirittura è capitato che nello stesso giorno si sono disputate sia le gare di campionato che quella della Seleção! In quale altro Paese al mondo accade ciò? Nessuno! Ecco perché chi ama veramente questo sport non può non appassionarsi al calcio brasiliano…

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